MADAMINE, IL CATALOGO E’ QUESTO…

Giacomo Debenedetti, Il romanzo del Novecento, presentazione di Eugenio Montale, pp.780, Garzanti, collana Elefanti Saggi

Giacomo Debenedetti è uno dei critici letterari che amo particolarmente anche perchè egli fu, tra l’altro, uno dei primi in Italia a leggere, studiare ed a scrivere corposi saggi sull’opera di Proust che ancora oggi sono un punto di riferimento per tutti coloro che si accostano all’autore francese.
Questo volume di Garzanti che comprende la raccolta di appunti per le lezioni che tenne all’Università nel 1960-1961 contiene pagine splendide sulla letteratura del Novecento.

Però. C’è una cosa che proprio non capisco e che non riesco a digerire.

In tutte le 712 pagine del volume, in questa grande carrellata sui nomi più significativi della letteratura non solo italiana ma anche europea, russa ed americana del Novecento…. non un capitolo, non un paragrafo è dedicato ad una scrittrice donna. Questo già balza agli occhi anche semplicemente scorrendo l’indice generale.

Se poi ci si prende la briga (come ho fatto io) di scorrere puntigliosamente l’indice analitico dei nomi citati nel volume a caccia di qualche nome femminile, ci si accorge che le donne citate sono le seguenti: Sibilla Aleramo (tre righe), Colette (mezza riga), Grazia Deledda, Elsa Morante, Matilde Serao (di queste tre viene citato solo il nome), l’americana Susan Sontag (cui vengono dedicate cinque pagine ma solo per confutare la sua teoria dell’interpretazione letteraria) e Virginia Woolf (mezza pagina ma solo perchè presa come esempio per confutare le tesi di Wilcock sul monologo interiore).

Fine. Punto. Non c’è altro.

Ora. Io sono sicura che pensando alla letteratura occidentale del Novecento a ciascuno di noi viene in mente subito, senza alcun bisogno di mettersi a spulciar libri o consultar Google, una bella sfilza di nomi di scrittrici abbastanza degni di figurare, io credo, non dico a Joyce, Proust e Kafka ma almeno — che so io — a Federico Tozzi (cui Debenedetti dedica un intero capitolo) o a Federico De Roberto, Alfredo Oriani, Emilio Cecchi.

Così, tanto per dire.

Autore: Gabrilu

https://nonsoloproust.wordpress.com

Lascia un commento