Dopo cena, lui lava i piatti, lei ripone le stoviglie. Ha in mano una padella, la guarda perplessa, poi assurdamente invece che in un armadietto della cucina la mette in frigorifero.

Fiona (Julie Christie) e suo marito Grant (Gordon Pinsent), professore in pensione, sono una coppia canadese inseparabile, stanno assieme da quarantaquattro anni. Improvvisamente, Fiona si rende conto che, nonostante tutti i suoi sforzi, sta perdendo la memoria. Una visita specialistica le conferma di essere malata di Alzheimer. Fiona legge libri, si documenta sulla sua malattia e su quello che le succederà.

E’ ancora abbastanza lucida da decidere di farsi ricoverare in una casa di cura. Prima che la situazione vada assolutamente fuori controllo, e nonostante sia ancora relativamente giovane, e nonostante il marito sia contrario.

Una regola ferrea impone ai pazienti appena arrivati di non avere, per i primi trenta giorni, alcun contatto con i loro familiari.
Lontano da lei (titolo originale Away from her) della giovane regista canadese Sarah Polley racconta questo distacco e gli effetti che provoca nella relazione nella coppia: è la prima volta infatti che Fiona e il marito si trovano separati per un tempo così lungo.
Mi fermo qui nel raccontare la trama, anche se questo non è certo un film basato sull’intreccio e sui colpi di scena.
I suoi punti di forza stanno nei caratteri, nelle sfumature dei sentimenti, nella rarefazione di certe atmosfere che trovano l’ambientazione ideale nell’inverno e nelle nevi del Canada, terra della regista Sarah Polley e dell’autrice del racconto da cui Away from her è tratto.
Away from her è basato infatti su un racconto breve della grande scrittrice canadese Alice Munro intitolato The Bear Came Over the mountain (“L’orso attraversò la montagna”) che, secondo quanto leggo in una nota della traduttrice Susanna Basso nel volume Einaudi Nemico, amico, amante… di cui avevo scritto qui, è il verso iniziale di una famosa filastrocca infantile.
All’inizio del film, in cui la voce fuori campo di Grant (Pinsent) descrive una scena della giovinezza sua e di Fiona, il testo della Munro è ripetuto assai fedelmente. Quasi parola per parola.

Julie Christie interpreta qui, a sessantasei anni, un ruolo bellissimo ed intenso e lo fa in modo splendido: è tenera e ironica, dolente ed affettuosa; una recitazione in cui le emozioni sono espresse tutte con impercettibili movimenti del volto e con quei suoi ancora oggi bellissimi occhi azzurri.

Era candidata all’Oscar 2008 come migliore attrice protagonista, premio che poi è stato assegnato a Marion Cotillard per la sua interpretazione di Edith Piaf in La Môme
Nella parte del marito Grant c’è, accanto alla Christie il poco noto ma bravissimo Gordon Pinsent.

Un tema terrificante come l’Alzheimer, difficilissimo da approcciare, viene trattato da Sarah Polley con grande sensibilità, grazia, forza espressiva e compostezza. Niente scene madri e nessuna concessione allo strappalacrime per parlare della malattia, della perdita della memoria e dei sacrifici che un amore solido e duraturo impone di affrontare.

Il film era candidato all’Oscar per la migliore sceneggiatura basata su materiale non originale, premio poi vinto da No country for old men (Non è un paese per vecchi) dei fratelli Cohen, tratto dal romanzo di Corman McCarthy.
Sarah Polley è una regista molto giovane. Nata a Toronto nel 1979, è canadese come Alice Munro, ha al suo attivo l’interpretazione di parecchi ruoli come attrice, molto apprezzati dalla critica. Con Away from her è alla sua prima regia di un lungometraggio dopo alcune esperienze di corti.
Nelle note biografiche che la riguardano si legge anche che la sua vita personale è stata profondamente segnata dalla morte della madre Diane per cancro quando Sarah aveva circa undici anni.
Titolo originale: “Away From Her”; Regia: Sarah Polley; Sceneggiatura: Sarah Polley, dal racconto breve di Alice Munro “L’orso attraversò la montagna”; Interpreti: Julie Christie, Gordon Pinsent, Olympia Dukakis, Michael Murphy, Kristen Thomson, Wendy Crewson;Fotografia: Luc Montpellier; Montaggio: David Wharnsby; Scenografia: Ka thleen Climie; Costumi: Debra Hanson; Musica: Jonathan Goldsmith; Origine: Canada; Anno: 2007; Durata: 110′.
Questo post è stato pubblicato anche da Abbracci e pop corn il 3 Marzo 2008