LIBRI DA VIAGGIO

Berlino
Lunedi me ne vado anche io.

Come sempre quando sto per andare in un Paese di cui non conosco la lingua, la scelta di quanti e quali libri portarmi mi impegna molto più della scelta del vestiario. Temo di portar troppi libri ma temo soprattutto di portarmene troppo pochi: se finisce la scorta poi che faccio?!
Orrore.
Entro in crisi di astinenza.
In Italia o in Paesi francofoni il problema non esiste. Posso sempre rifornirmi sul posto.
Ma quando sono andata in Ungheria (ah, che meravigliose librerie ci sono, a Budapest! E io che vagavo come una stupida scema analfabeta cercando almeno di godermi le copertine — ho trovato un meraviglioso libro su Marái ma era tutto scritto in ungherese, accidenti a me) oppure adesso che vado a Berlino il problema c'è eccome. Mica posso andarmi a comprare libri in ungherese o in tedesco, ohibò.

—- "Ah, le lingue, le lingue, Signora Mia".
—- "Ma io non le so, le lingue, caro il Mio Signor Alberto. Et amen".

Tornando al dunque. Pensavo di portarmi qualche autore tedesco (mi piace leggere autori del luogo, quando sono in loco), ma la cosa si è rivelata più difficile di quanto pensassi.

Ho escluso (ebbene, si) tutti i classici tipo Goethe, Mann, Fontane, Kleist etc. non solo perchè li ho letti tutti ma soprattutto perchè non ho la minima voglia di rileggerli in viaggio. Soprattuttissimo perchè ho troppo rispetto per questi Autori per portameli in viaggio per la serie: "Mo' fammi distrarre".

Ho di recente (ri)letto Böll e Grass e non ho voglia di rileggere adesso il mitico (sissi, mitico e giustamente mitico. E prima o poi la beccherò, la versione che per la TV tedesca ne fece Rainer Werner Fassbinder e che pare sia una delle sue cose migliori) Berlin Alexanderplatz.

Klaus Mann. Potrei mettere in valigia il buon vecchio Klaus. Why not? Mi sono detta.

Amo alla follia tutto, dico tutto quello che ha scritto Klaus Mann. Ma anche lui. Che me lo porto a Berlino così, in vacanza? Per la serie trullallero trullallà?

No. Decisamente no.

Anche perchè —- diciamoci la verità, gli autori tedeschi sono tutti parecchio impegnativi anche quando vorrebbero far sorridere.

Mi sono messa dunque a cercare qualcosa di molto contemporaneo.
Però (e qui viene il bello) stranamente non sono riuscita a trovare romanzi tedeschi di autori contemporanei che mi invogliassero. Non so se per mia incapacità o sfortuna nella ricerca oppure perchè in effetti la narrativa tedesca attuale non offre moltissimo.

Insomma, la faccenduola (perchè di faccenduola si tratta, nevvero, che ci sono cose più importanti che succedono nel mondo, in questo momento) era diventata tosta davvero.

Altro che guardare le temperature e dover decidere: "mi porto la felpetta o il maglione di lana?" oppure "il Kay Way o un giubbotto più sostanzioso?". Anche perchè felpette, maglioni e giobbotti li posso sempre comprare. Ma i libri? I Libbbbbbri?!?! Andove li compro, i libbbri? Oddio. Panico.

Insomma è andata a finire che nello zaino sto mettendo proprio uno strano miscuglio.

Una ri-ri-lettura: I Vicerè di De Roberto (con questo so di andare sul sicuro, e poi è da tempo che voglio dargli una ripassata), Le gazze ladre di Ken Follett (considero Ken Follett un ottimo professionista, nel suo genere, non mi delude mai e poi questo suo vecchio romanzo  ha a che fare con  la Germania) e Uomini che odiano le donne di Stieg Larsson (di cui ho sentito e letto ottime cose da parte di gente di cui mi fido).
E poi, ovviamente, ho la mia fidatissima Lonely Planet, che è sempre una garanzia (smile)

Autore: Gabrilu

https://nonsoloproust.wordpress.com

13 pensieri riguardo “LIBRI DA VIAGGIO”

  1. Roberto e Vito
    Grazie e Buon Ferragosto anche a voi.
    Qui dalle mie parti c’è un silenzio, ma un silenzio, ma un silenzio… E strade deserte. Sono tutti a intasare le spiagge 😉

    fuoridaidenti
    Perbacco, grazie della dritta! Sconoscevo assolutamente questa autrice e questo libro. Dalla scheda deve essere interessante. Ho preso nota, anche se ormai è troppo tardi per comprarlo adesso (parto lunedi).
    Ma siccome in Germania ci tornerò, lo tengo presente per la prossima volta. Intanto l’ho inserito nella mia “lista dei desideri” (peraltro già di una lunghezza mostruosa. Ci vorrebbero sette vite come quelle dei gatti…)

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  2. sarà un viaggio splendido, in buona compagnia e con in una città che dicono piena di stimoli (e che porta anche un gran peso). Ci racconterai per foto e parole tante cose al tuo ritorno. (noi ci andremo in autunno!!!)

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  3. Scegliere accuratamente i libri da portarmi “in trasferta”, grande o piccola che sia, è una cosa che mi piace tantissimo…e credo sia giusto metterci tutta la cura che si adotterebbe nello scegliere dei compagni di viaggio “in carne ed ossa”. Peccato solo che il “compagno in carne ed ossa” cammini con le proprie gambe, mentre i libri il più delle volte mi hanno fatto patire le pene dell’inferno: anche io viaggio con lo zaino, e sulle lunghe distanze il “peso della cultura” si fa sentire eccome! 😉

    Io non sono mai stata a Berlino, nonostante sia un luogo che mi attira moltissimo… Ma quando ci andrò, so già che la prima cosa che farò sarà entrare nella Biblioteca di Stato, sedermi a sfogliare “Uomini del XX secolo” di Sander e mettermi in ascolto della sinfonia di pensieri delle persone che avrò intorno…proprio come accade nella scena de “Il cielo sopra Berlino” di Wenders (la scena della biblioteca è una delle mie preferite in assoluto in ambito cinematografico :-).

    Se non ci rileggiamo…buon viaggio!!!

    ps: ma poi quando torni?

    Serena

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  4. Sabrina
    La Germania mi interessa moltissimo.
    Quello che mi dispiace è che causa ignoranza lingua non potrò godermi i cabaret berlinesi, che pare siano tuttora molto vivaci
    Oyrad
    Intanto, ancora devo partire 😉
    Bartleboom
    Vielen danke ^__^
    Serena
    La “cultura” pesa maledettamente, in viaggio. Chissà come e perchè, improvvisamente si scopre che altro che essere astratta: è fin troppo concreta e richiede robusti bicipiti 0__0
    Ma con l’esperienza qualcosa si impara: edizioni economiche e tascabili, agili volumetti, resistere stoicamente alla tentazione di portarsi appresso sontuosi tomoni rilegati…
    fuoridaidenti
    Con l’ottima Ingeborg ho già dato abbondantemente, da tanto tempo 🙂
    E poi, a voler proprio sottilizzare, la Bachman era autriaca. E si sa che gli austriaci si inviperiscono quando vengono assimilati ai tedeschi 😉
    Ma tu continua a darmeli, i consigli, eh, non demordere, che sono sempre bene accetti ^__^

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  5. A me è subito venuta in mente Christa Wolf, letta però tanti anni fa. Ricordo di aver amato molto le sue Cassandra e Medea, e ora che ci penso ha in libreria Trama d’infanzia che attende da altrettanto tempo di essere letto… dovrò rimediare.
    Buona vacanza!

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  6. Gloria72
    Hai ragione, Gloria. Christa Wolf.
    L’ho letta anch’io, anni fa. Cassandra e Medea sono scritti certo in modo eccellente, ma non amo molto i romanzi che devono a tutti i costi inviare “messaggi”. I romanzi “a tesi”.
    talpastizzosa
    Uwe Timm…avevo letto il bel post sul tuo blog, ma era ormai troppo tardi per procurarmela, ahimè.
    Ciao e a presto 🙂

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