No, non lo sapevo che Guillaume Depardieu è morto oggi.
Magari proprio mentre io scrivevo il post su un film magnificamente interpretato da suo padre.
L’ho appreso dal commento che Elsa ha lasciato sul mio post a proposito del film Danton.
Ho subito fatto qualche ricerca in rete ed ho trovato questo.
Non sapevo che Guillaume, morto a soli 37 anni, avesse avuto una vita così travagliata: amputazione di una gamba, problemi con la giustizia, persino prigione.
Io vorrei ricordarlo come il bellissimo ragazzo che compariva, a fianco di suo padre Gerard nello splendido film di Corneau Tutte le mattine del mondo.
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C’était étrange, hier, de venir sur ton blog pour me changer les idées après cette mauvaise nouvelle et de trouver un billet sur son père. Malgré son côté mauvais garçon, Guillaume touchait. Probablement parce qu’on imagine aisément la difficulté d’être l’enfant d’un père à la personnalité aussi écrasante. Sa soeur Julie en parle avec beaucoup de sensibilité, elle aussi. Désolée de ne pas faire l’effort de m’exprimer en italien aujourd’hui – ça me prendrait trop de temps.
Elsa non ti preoccupare, scrivi pure come vuoi. Sono sicura che ti abbiamo capita tutti.
Anche io ieri sono rimasta molto impressionata dalla coincidenza e la notizia che ho appreso da te mi ha lasciata a bocca aperta.
In quanto alla difficoltà di vivere dei figli di padri o di madri dalla personalità così forte e travolgente, purtroppo potremmo fare decine di esempi, del passato e del futuro e in qualunque campo artistico, scientifico, letterario etc.
Voglio segnalare il bel post che Elena ha dedicato a Guillaume:
http://comeilfiumechescorre.blogspot.com/2008/10/il-viaggio-breve-e-difficile-di.html
Fa strano anche a me.
Ho sentito talmente tante volte il suo nome associato a brutte situazioni che, confesso, pensavo ci avesse già lasciati. Forse è un po’ naif ma mi piace ricordarlo nella serie tv de “Il conte di Montecristo”: quella faccia imbronciata, quei lineamenti così dolci.
Guillaume Dépardieu a quanto sembra, non era solo il figlio irrequieto di tanto padre ma anche un uomo di una sensibilità estrema e di una creativita senza limiti, un attore eccezionale, un ottimo compositore di musica e canzoni (ne scrisse una per Barbara). Chi lo conobbe più profondamente lo descrive come un genio.
A volte un padre come Gérard Dépardieu puo’ essere fatale.
Leggo solo ora e mi dispiace per entrambi.Il film che hai segnalato Gabry non l’ho mai visto e devo provvedere perchè da come l’hai descritto risulta essere molto bello.
Cara sgnapis, il mio non è un blog di cinema o sul cinema, e questo lo sai.
Parlo, ogni tanto, di film che mi sono piaciuti o, se anche non mi sono piaciuti, mi hanno comunque interessata. Può succedere anche questo.
Questo Danton mi è piaciuto molto. Me lo sono goduto assai.
Però sono ben consapevole del fatto che se non si è interessati alla storia delle “rotture” (inteso in senso molto, moooolto ampio), o non si sopporta il teatro e la recitazione teatrale, Danton può risultare un film noioso da sbadiglio assicurato.
Perciò che dirti…Decidi tu se vederlo o non vederlo
Ciao 🙂
A me colpisce la foto di lui bambino col padre. Chissà quanto amore, si attendeva, dal padre.
E poi, crescendo, poter parlare a cuore aperto solo con la madre. Il padre, un grande per tutti, ma non per lui.
In attesa di amore.
Leggevo ieri in un libro che ogni genitore “ferisce” il proprio figlio. Chi più chi meno.
Qui: più.
Fanny Artemide Jacqueline
Fanny Artemide Jacqueline
Non c’è genitore che non ferisca il proprio figlio. Ma non c’è figlio che non uccida il proprio genitore (il discorso vale sia al maschile che al femminile, ovviamente).
Proust — ma non solo lui — ha scritto pagine im-men-se, su questo tema talmente enorme che davvero non è possibile affrontarlo nello spazio dei commenti e nemmeno di un post.
Ogni tanto bisogna pur prendere atto del fatto che un blog, in fondo, è soltanto un blog…
Ciao e grazie 🙂