Lettura da viaggio è un concetto che implica una svalutazione. E’ diffusa l’idea che quel che si legge in viaggio debbano essere i libri più leggeri e scadenti, stupidaggini “per ammazzare il tempo”. Io non l’ho mai condivisa. Anche a prescindere dal fatto che la cosiddetta letteratura amena è la più noiosa del mondo, non riesco a persuadermi perchè mai, in una circostanza così austera e solenne come è sempre un viaggio, si debba abbassare il livello delle proprie consuetudini intellettuali dedicandosi alla stupidaggine. Forse che lo stato di libertà e di tensione insito nel viaggiare crea una disposizione d’animo e di nervi in cui la stoltezza ci ripugna meno del solito?
La rilettura che ieri ho fatto di questo delizioso librino di Mann è caduta proprio a fagiolo non solo perchè sul punto “lettura da viaggio” la penso esattamente come lui ma perchè fra qualche giorno parto, il blog andrà in stand-by fino alla fine di agosto ed io sono alle prese, nel fare la valigia, con il solito problema della quadratura del cerchio e cioè con la domanda: che libri mi porto?
Quando nel 1934 Thomas Mann compì la sua prima traversata transoceanica dall’Europa in America dove si recava per un ciclo di conferenze portò con se il Don Chisciotte in quattro volumi rilegati in tela arancione perchè, come scrive all’inizio del suo diario di bordo e di lettura:
Il Don Chisciotte è un libro mondiale: sarà il libro che si addice ad un viaggio mondiale. Fu un’ardita avventura lo scriverlo, e l’avventura passiva rappresentata dal leggerlo è adeguata alle circostanze. E’ strano, ma io non ne ho mai condotto a termine sistematicamente la lettura. Voglio farlo qui a bordo e superare quest’oceano narrativo, così come entro dieci giorni avremo superato l’Atlantico”.
Io non farò traversate transoceaniche ma non per questo i libri che in questi giorni mi circondano, mi saltellano addosso, occhieggiano e mi richiamano dagli scaffali rendono più facile la mia scelta…
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Le immagini sono tratte dal film E la nave va di Federico Fellini (1983)
Don Chisciotte è stato uno dei primi libri che ho letto anni fa quando cominciai il mio lungo percorso di lettura e riflessione. Un amore grande da subito, dalle prime pagine. Ho letto anche il libro di De Riquer dove si parla della storia di Cervantes. Sono e sarò sempre un cultore appassionato delle biografie di scrittori, artisti e scienziati. Mi colpì molto la vicenda della prigionia e come da essa Cervantes abbia ricavato una forza ancora più grande per scrivere (le sue commedie sono ambientate nel carcere in Africa). Penso che ti piacerà molto e trovo che portarlo in viaggio sia un'idea ottima perché collima anche con il tema principe del romanzo. Un caro saluto e buona estate, mia cara.Alessandra
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Buon viaggio carissima Gabrilù…Mi chiedo dove andrai di bello questa volta… mumble, mumble… Ti mando un abbraccio Oy
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Alessandra, l'appuntamento con l'Hidalgo è ormai fissato per l'autunno-inverno.Ne riparleremo allora :-)Miei compagni di viaggio saranno questa volta Canetti, Fontane, Mann , Trollope e Yourcenar …Oyrad, la risposta la trovi nel mio ultimo post ^__^
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