Si, sono a Parigi.
E sono lieta di dire che all’Etoile ho rischiato di beccarmi una polmonite aspettando per un’ ora l’arrivo di Francois Hollande nella sua lunghissima giornata de “la passation de pouvoir”.
Vento gelido e pioggia sferzante, ma io (magari saro’ scema?) ero contenta di esserci.
Questo post e’ molto artigianale e ruspante perché’ scritto con l’iPad (laudato sempre sia l’iPad e chi lo ha inventato) seduta su una panchina del Luxembourg.
Leggo ogni giorno le notizie dall’Italia (Parigi e’ un paradiso di Wi-Fi) ma devo confessare che piu’ leggo meno ho voglia di tornare nel BelPaese.
Statemi bene. 🙂
Il video — che dev’esser considerato solo come la testimonianza di una palermitana a Parigi — l’ho aggiunto oggi venerdi 25 maggio 2012.
Ancora solo qualche riga: quando, bagnata fradicia e infreddolita, mi sono decisa a lasciare gli Champs Elysées e a tornarmene a casa mi sono piazzata davanti alla TV dove a FR1 trasmettevano la diretta di tutta la cerimonia dellla “passation du povoir” e dell”investiture” e sono rimasta incollata davanti al teleschermo per tutta la giornata.
Due cose mi hanno particolarmente colpita.
Il protocollo della cerimonia è rigidissimo, ma il neo-Presidente ha qualche piccolo margine di scelta.
Ebbene, Hollande ha scelto, come luoghi simbolo e temi su cui centrare la propria attenzione
* la Scuola (e il discorso che ha fatto sulla cultura, sulla centralità della scuola pubblica, sull’educazione laica, sull’importanza dell’insegnamento e della formazione mi è piaciuto veramente tanto)
* la Ricerca (è andato a rendere omaggio alla casa-museo dei Curie).
Certo, sono abbastanza ahimè adulta e vaccinata per non sapere che le parole sono una cosa e i fatti non è detto che poi coincidano con le parole.
Ma insomma, che il neo Presidente francese abbia scelto due temi come la Cultura e la Ricerca Scientifica come i due temi-simbolo centrali nella giornata delll’ “investiture” a me non è sembrata cosa banale.