così gabrilu.
Pensando a Thomas Bernhard.
Non solo ma anche.
Aver a che fare con Bach e Gould è già un bel daffare.
Se poi, come io sto facendo, cerco di imbucare anche un Thomas Bernhard (si, quello del basso continuo, quello del “così Tizio” e il “così Sempronio”) … eh
Lo so, cari Happy Few… Mi sto allargando troppo.
… Però che goduria, questi tre (in rigoroso ordine alfabetico: Bach, Bernhard, Gould).
Che meraviglia.
O no?
Per carità di patria mi iomito a commentare con un “mah!”.
E perché ti staresti allargando? Anzi.
Per chi ti legge, anche se chilometrici, i tuoi post sono parum semper, numquam satis .
Si può continuare a sentire Bach senza Gould, dopo Gould?
Secondo me no.
E non lo dico da adesso, ma dagli splendidi programmi a lui dedicati su Rai Tre da Piero Rattalino, che mi ha iniziata alle Variazioni Goldberg sull’ala del turbine intelligente.
Che poi anche Gabrilu e Thomas Bernhard amassero tanto Glenn Gould l’ho scoperto molti anni dopo…;-)
Ah, davvero che meraviglia !
Grazie, Gabrilù.
Bach e Gould li amo, Bernhard mi ha lasciata con un’amarezza profonda… ho letto solo Il soccombente e non ho letto altro, mi è sembrato tristissimo…
@Mariarosa
lo so, lo so. Bernhard può fare quest’effetto.
Premesso che non voglio cercare di convincere alcuno a farsi piacere un autore che non gli piace, ti dico solo che a me Bernhard fa tutt’altro effetto.
Mi è piaciuta molto la formula che ha utilizzato Rendl nel suo ultimo commento al post “Egoismo artistico” quando scrive”fa morire dal ridere e mette angoscia e paura allo stesso tempo”.
La faccio mia.
Leggendo “Perturbamento” (dei libri di B. che ho letto sinora, uno dei più tetri, pieno zeppo di malati e mostri e con un lunghissimo e tostissimo e molto impervio monologo che da solo prende tutta la seconda metà del libro) mi sono ritrovata molto spesso a ridere a crepapelle, a volte senza capire io stessa il perché…
Misteri della (grande) letteratura!
Ciao! 🙂