SWANN, SVANN, SUANN

Van Dongen

Kees Van Dongen
Acquerello per l’edizione illustrata di À la recherche du temps perdu, 1947

Come si pronuncia correttamente il nome  Swann? Suann (all’inglese) oppure Svann (alla tedesca)? Ve lo siete mai domandato?

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PARIGI – I GIARDINI DEL MUSEO RODIN

Il Museo Rodin, in Rue de Varenne e cioè a poche centinaia di metri da Les Invalides, è un’oasi di bellezza e di tranquillità nel pieno centro di Parigi. Nei suoi giardini, in cui si può andare anche senza visitare il Museo e pagando soltanto 1 Euro (ma sono previste anche formule di abbonamento settimanali e mensili) si possono trascorrere giornate intere passeggiando tra i roseti, le molte statue di Rodin, avendo la possibilità di consumare uno spuntino o bere qualcosa nella caffetteria che in primavera e in estate ha anche i a tavoli all’aperto. C’è anche una zona del giardino con un prato e delle comode chaises longues per distendersi, leggere o… non fare assolutamente nulla 🙂

E’ uno dei miei posti preferiti. I turisti e i visitatori occasionali ci sono, ma non di quelli che circolano   a mandrie, e per i viali si incontrano anche molte persone del quartiere, mamme con bambini in carrozzella, ragazzi che leggono, studiano o o che ascoltano musica con l’iPod. Presenze discrete, persone tutte che cercano, appunto, bellezza e tranquillità.

Nel video ho cercato di dare l’idea di una delle bellissime giornate che vi ho trascorso quest’estate.

La musica di sottofondo è Rêverie di Claude Debussy (versione orchestrale).

  • Il sito del Museo Rodin >>
  • Un bel post di Stefania Mola sul suo blog Squilibri che prende spunto dalla mostra Rodin. il marmo e la vita allestita a Milano >>

SCRITTURA, SAGGEZZA, FOLLIA (WINFRIED G. SEBALD)

Gli anelli di Saturno

Per settimane e mesi ci torturiamo invano il cervello, e a chi ce lo domandasse non sapremmo dire perché continuiamo a scrivere, se per abitudine o per ambizione, oppure perchè non abbiamo imparato a fare altro, o per la meraviglia che ci prende davanti alla vita, o magari per amore della verità, per disperazione o indignazione, così come non sapremmo mai dire se scrivere accresca in noi la saggezza o la follia. E forse tutti noi perdiamo la visione d’insieme appunto perchè intenti a costruire ciascuno la propria opera, ed è magari per questo che tendiamo poi a confondere la complessità crescente delle nostre costruzioni mentali con un progresso nella conoscenza, mentre nel contempo già intuiamo l’impossibilità di capire gli imponderabili che davvero determinano il corso della nostra esistenza.

seeL’immagine è contenuta nel libro di Sebald, nelle pagine dedicate a Michael Hamburger, poeta e traduttore di Hölderlin, profugo dalla Germania

LA COMBRAY DI MARCEL PROUST

Illiers-Combray, a 30 chilometri da Chartres ed a circa 120 chilometri da Parigi era il luogo in cui Marcel Proust, tra i sei e gli otto anni, trascorreva le vacanze estive a casa degli zii paterni Jules ed Elisabeth Amiot (la zia Léonie della RTP).

La musica di sottofondo del video è di Reynaldo Hahn.
Non so chi sia il pianista.

Il video è realizzato con alcune foto che ho scattato anni fa, quando sono andata ad Illiers. Era maggio, ma i biancospini bianchi del famoso sentiero erano fioriti anzitempo, ed anzitempo erano sfioriti. Restavano solo alcuni alcuni cespugli di quelli rosa.

see
Sul mio sito dedicato a Proust, alcune pagine su Illiers-Combray con indicazioni su alcuni luoghi che  compaiono nel video >>,

biancospini
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