W.G. SEBALD E LA UNGLÜCK (DI THOMAS BERNHARD MA NON SOLO)

W.G.SebaldWinfried George Sebald

 

Che cosa può fare una poveretta come me, che ama sia Sebald che Thomas Bernhard? Non è mica una posizione facile la mia, eh. In genere, da quel che ho potuto vedere in giro, chi apprezza l’uno inarca il sopracciglio nei confronti dell’altro…

Come non avere un sussulto, nello scoprire che Sebald non solo considerava Bernhard come una sorta di maestro, ma che gli ha pure dedicato un corposo capitolo in una raccolta di saggi sulla letteratura austriaca contemporanea?

Come non affannarsi per cercar di recuperare-leggere-divorare il “ciò che costui ha scritto di colui”?

Vabbè. Cerco di dare un ordine al disordine e a provare a dire di che trattasi.

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COPERTINE. LE TESTE SCAMBIATE

 

Einaudi copertina lettere John Fante

 

Raccontino che mi piace intitolare (prendendo in prestito il titolo di un famoso racconto di Thomas Mann) “Le teste scambiate”.

Einaudi, una delle più importanti case editrici italiane, ha pubblicato in novembre nella collana Stile Libero le Lettere di John Fante (1909-1983) dal 1932 al 1981 con l’introduzione di Francesco Durante.

Tutti i lettori che amano Fante gioiscono.

Peccato però che quello che si vede in copertina non sia lo scrittore americano John Fante ma il poeta, saggista e critico inglese Stephen Spender (1909-1995) fotografato a Berlino dal fratello Humphrey, come si può vedere qui sul sito della National Portrait Gallery.

È lo stesso account Twitter dell’Einaudi, l’11 Novembre, a rendere nota la cosa:

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COPERTINE: ANTANAS SUTKUS

 

Antanas Sutkus
Antanas Sutkus , Marathon in University Street. Vilnius, 1959.
© Antanas Sutkus.
(fonte)

L’immagine di copertina di Anime baltiche di Jan Brokken di cui ho parlato in questo post mi ha colpita particolarmente.

Incuriosita, ho cercato di saperne di più e, come già mi era successo con un’altra copertina, quella de La famiglia Moskat di Isaac Bashevis Singer del volume TEA, anche questa volta ho scoperto un grande e famoso fotografo che a me era però ancora del tutto sconosciuto. In quel caso si trattava di Roman Vishniac.

Questa volta si tratta del fotografo Antanas Sutkus.

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ANNA ÉDES di DEZSÖ KOSTOLÁNY IN ITALIANO!

Anna Edes Dezsö KOSZTOLÁNYI, Anna Édes
curatrice Monika Szilagyi, trad. dall’ungherese Andrea Rényi
pp.200, ed. Anfora, novembre 2014

 

Quattro anni fa avevo parlato in questo post del bellissimo romanzo Édes Anna di Dezsö Kosztolányi, uno dei più grandi scrittori ungheresi;  amatissimo, tra l’altro, da Sándor Márai e Magda Szabò.

Io l’avevo letto nella traduzione francese, e mi rammaricavo che non esistesse una traduzione italiana.

Sono felice di sapere che il romanzo  è adesso  disponibile anche per i lettori italiani grazie alla casa editrice Anfora ed alla traduzione di Andrea Rényi

Non fatevelo scappare.

  • Scheda del libro in italiano >>
  • Intervista a Monika Szilagyi — responsabile dell’ufficio stampa della casa editrice Anfora e curatrice dell’edizione italiana di Edés Anna — sul sito Vivi Budapest >>
  • Il blog Ungherese in Italia di Andrea Rényi >>

ANIME BALTICHE – JAN BROKKEN

 

Jan Brokken Anime BalticheJan BROKKEN, Anime baltiche (tit. orig. Baltische zielen), traduzione dal nederlandese di C. Cozzi, Claudia Di Palermo, postfazione di Alessandro Marzo Magno, pp.512, Iperborea, ottobre 2014

Nel settembre del 1999, nel porto di Pärmu, sul Golfo di Riga, a bordo del Grachtborg, poco dopo la mezzanotte, lo scrittore Jan Brokken viene interrogato dai doganieri sospettosi:

“Il mio interrogatorio fu il più lungo; delle nove persone a bordo ero l’unico passeggero.

´Che cosa ci fa su questa nave?’
´Volevo vedere il mar Baltico’
´Perchè, cos’ha di speciale?’
´Secondo i marinai è il più bello di tutti.’
´Mai notato.’
E’ la luce a essere speciale. Morbida e calda. In autunno si infiamma.
´E lei cosa fa di lavoro?’
´Lo scrittore’.
´Ah!’
Un pazzo, ma non pericoloso.
Mi sembrò di cogliere una punta di sarcasmo nel modo in cui mi timbrò il passaporto”

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