
Firenze, 1928
Fosco Maraini/Proprietà Gabinetto Vieusseux©Fratelli Alinari
“Nell’ambiente colto di Gustav Oppermann non si aveva certo l’intenzione di accordare serie prospettive a una causa idiota come il movimento nazionalista. I libri di Gustav erano allineati alle pareti, la biblioteca e lo studio formavano un ambiente solo, il ritratto di Immanuel Oppermann guardava dall’alto, arguto, bonario, con vivissima realtà. Tutti sentivano il terreno solido sotto i piedi, erano corazzati di scienza contemporanea, saturi del buon gusto di secoli, con un rispettabile conto corrente alla banca. Si sorrideva al pensiero che il piccolo borghese, l’animale addomesticato, minacciasse di ritornare alla sua natura belluina.”
Scritto e pubblicato nel 1933 ad Amsterdam da un editore ebreo portoghese, divenuto immediatamente celebre in tutta Europa e negli Stati Uniti questo I fratelli Oppermann di Lion Feuchtwanger fu un romanzo straordinariamente, drammaticamente profetico. In Italia comparve solo nel 1946, poi sparì dalla circolazione. Adesso la casa editrice Skira, compiendo un’operazione a mio parere decisamente meritoria, lo ripubblica a distanza di circa settant’anni.
Di questo libro Primo Levi, ne Il sistema periodico, scrisse: “Solo un cieco e sordo volontario poteva dubitare del destino riservato agli ebrei in un’Europa tedesca: avevamo letto “I fratelli Oppermann” di Feuchtwanger, importato nascostamente dalla Francia, e un Libro Bianco inglese, arrivato dalla Palestina, in cui si descrivevano le ‘atrocità naziste’; ne avevamo creduto la metà, ma bastava”.
Ma a che serve essere lungimiranti, preveggenti, profetici se — come lo stesso Feuchtwanger ripete più volte — nessuno voleva vedere?
Continua a leggere “I FRATELLI OPPERMANN – LION FEUCHTWANGER”