
Galerie Selective Art
Quai des Grands Augustins
(la foto è mia)
“Et tout qui recommence
Et c´est Paris je reviens.”
NonSoloProust si prende una pausa di un mese circa.
Buona Estate a tutte/i ed arrivederci a settembre 🙂
“Et tout qui recommence
Et c´est Paris je reviens.”
NonSoloProust si prende una pausa di un mese circa.
Buona Estate a tutte/i ed arrivederci a settembre 🙂
Se poi si pensa che Balzac scrisse Illusioni perdute nella prima metà dell’Ottocento, e cioè più o meno due secoli fa…
“Il giornalismo […] è divenuto uno strumento dei partiti; da strumento è diventato commercio, e come tutti i commerci è senza fede né leggi. Ogni giornale è […] una bottega dove si vendono al pubblico le parole del colore che vuole. Se esistesse un giornale dei gobbi, dimostrerebbe sera e mattina la bellezza, la bontà, la necessità dei gobbi. Un giornale non cerca di chiarire, ma solo di lusingare le opinioni. E così entro un dato tempo tutti i giornali saranno vili, ipocriti infami, mentitori, assassini; uccideranno le idee, i sistemi, gli uomini, e fioriranno proprio per questa ragione. Avranno la scappatoia di tutti gli esseri ragionevoli: il male sarà fatto senza che nessuno sia colpevole. […] Napoleone ha spiegato questo fenomeno morale o immorale, come vi piace, con una frase sublime che gli hanno dettato i suoi studi sulla Convenzione: Nessuno è responsabile dei delitti collettivi. Il giornale può permettersi la condotta più atroce, nessuno si ritiene personalmente macchiato.”
[…]
“Così se il re fa bene, ma il giornale è contro di lui, sarà il ministro che avrà fatto tutto, e viceversa. Se il giornale inventa una infame calunnia, gliel’hanno riferita. Con l’individuo che si lamenta, se la caverà chiedendo scusa della eccessiva libertà. Se viene trascinato davanti ai tribunali, si lamenterà che non si sia andati a chiedere una rettifica; gliela chiedete? la rifiuta ridendo e considera la sua colpa una bagattella. Infine, se la sua vittima trionfa, la dileggia. Se è condannato, se l’ammenda che deve pagare è troppo forte, additerà nel querelante un nemico della libertà, del paese, del progresso. Dirà che il signor Tal dei Tali è un ladro, spiegando come egli sia l’uomo più onesto del regno. Così le sue colpe sono tutte bagattelle, i suoi aggressori dei mostri, ed esso riesce in un dato tempo a far credere quello che vuole a coloro che lo leggono tutti i giorni. E poi nulla di quello che gli dispiace sarà patriottico, egli non avrà mai torto. Si servirà della religione contro la religione, della carta costituzionale contro il re; si farà beffe della magistratura quando la magistratura lo contrasterà; la loderà quando avrà servito alle […] alle passioni popolari. Per ottenere degli abbonati inventerà le fole più commoventi, farà il ciarlatano […]. Servirebbe il proprio padre crudo e condito col sale delle sue piacevolezze piuttosto che rinunciare a interessare o a divertire il suo pubblico. Sarà come l’attore che mette le ceneri del proprio figlio nell’urna per poter piangere più efficacemente, l’amante che sacrifica tutto al suo amico.ª
“E’ insomma il popolo in-folio “
“sono tipi particolari’ disse. ´tengono moltissimo agli accenti’. Il vicequestore mostrò maggiore attenzione: ´agli accenti? non capisco. quali accenti?’. L’agente si strinse nelle spalle: ´agli accenti in generale. tutti quelli che arrivano dall’altra parte della cortina di ferro tengono moltissimo agli accenti. A Bagnoli, negli uffici dove rilasciano i documenti, chiedono ad alta voce la restituzione dei loro accenti. Si vede che in quei paesi gli accenti sono importanti. nei documenti si leggono nomi con segni e accenti di ogni genere, sulle vocali e anche sulle consonanti. Forse sono dei segni che sembrano accenti, e sono diversi per gli ungheresi, per i romeni, per i cechi e per i polacchi.E come ci tengono! a Bagnoli ho visto un avvocato ceco che dopo aver ricevuto il visto camminava tutto agitato su e giù per il corridoio: voleva tornare indietro dal console americano a lamentarsi perchè avevano dimenticato un accento sul suo nome. La credeva una cosa importante. Si vede che non hanno più nulla, ormai, anzi si sono accorti che senza i loro accenti non sono più quelli che erano prima, quando ancora ce li avevano. Per questo sono tanto attaccati alle loro vecchie macchine da scrivere da quattro soldi, e se le portano appresso da un continente all’altro, perchè hanno ancora le lettere accentate’. ´può darsi’ tagliò corto il vicequestore. ´l’accento fa parte della loro identità. e hanno paura di perderla. di libri ne aveva?’. ´pochi’ rispose l’agente. ´più che altro vocabolari. Italiano-francese. inglese-tedesco. francese-spagnolo. Vocabolari di ogni genere. Questa gente non fa che prepararsi a girare il mondo. E si prepara come per un esame di lingua. Se non hanno più gli accenti, non hanno più neanche una lingua madre, perciò parlano e leggono senza alcun ordine, in qualsiasi lingua. questo qui era uno scienziato’ concluse con indifferenza. il vicequestore annuì: ´lo so’ disse.
Di questo romanzo di Márai avevo parlato in >> QUI