
Ispirato al poema di Byron
Fonte
Su NonSoloProust può succedere anche che un post (per esempio questo) si imponga e si faccia da solo. Non arrivo a dire “a mia insaputa” ma insomma quasi.
Non era previsto, i miei programmi erano altri. E’ successo però che in questi giorni mi sia trovata ad ascoltare e riascoltare e ancora riascoltare compulsivamente un russo
(Daniil Trifonov) che ho scoperto attraverso la segnalazione entusiasta di un’argentina (la grande pianista Martha Argerich) che suona musiche di un ungherese (Franz Liszt) per poi scoprire che l’ispirazione, all’ungherese, gli era venuta da uno scrittore francese (Victor Hugo). Che a sua volta si era ispirato ad un poeta inglese (Byron). Sia il francese che l’inglese hanno composto un poema su un personaggio storico ucraino (Mazeppa).
Tout se tient…
Mi arrendo. Ed ecco allora che il post è ormai inevitabile. Si è partorito da se stesso medesimo (oggi direbbero “si è autoprodotto”. Ma su NonSoloProust s’è ancora un po’ all’antica).
D’altra parte, la musica di Liszt che Trifonov suona non è forse parte di una serie di composizioni pianistiche dal titolo 12 Studi di esecuzione trascendentale?
OK. Colgo il messaggio e a questo punto trascendo anch’io 🙂

La foto è mia
Tutti e 12 Studi sono a mio parere formidabili, ma uno dei miei preferiti è il n.4 dal titolo Mazeppa, ispirato al poema di Victor Hugo.
Lo stesso Liszt, al termine della composizione cita il verso di Victor Hugo “Il tombe enfin!… et se relève roi!” (“cade infine, e si rialza re”).
Considerazione finale: aveva proprio ragione Proust, quando a proposito del viaggio scrive ne La Prigioniera
“L’unico vero viaggio, l’unico bagno di giovinezza, sarebbe non andare verso nuovi paesaggi, ma avere altri occhi, vedere l’universo con gli occhi di un altro, di cento altri, vedere i cento universi che ciascuno vede, che ciascuno è. Questo noi lo possiamo fare con un Elstir, con un Vinteuil: con i loro simili, noi voliamo veramente di astro in astro.”
Perchè si, solo con l’arte è possibile viaggiare ovunque e senza frontiere. Perchè solo l’arte (in questo caso di un Liszt o di un Byron o di un Hugo o di un grande interprete come Trifonov) è capace di trasfigurare (e dunque rendere reali) fatti storici come (in questo caso) Mazeppa.
Ma la lezione che ne traggo io è che non solo per Mazeppa la lezione valga.

Note a margine
**** Nel video che ho proposto, Trifonov suona lo Studio Trascendentale n.4 registrato (live) alla Carnegie Hall il 9 Dicembre 2014
Il recital dal quale è tratto il video segue di sole poche settimane la sua eccezionale performance dei 12 Studi a Lione.
Poichè i pianisti (gli artisti tutti, farei meglio a dire) non sono robot, c’è chi giudica migliore la sua esibizione alla Carnegie e chi invece preferisce l’esibizione di Lione.
Giudicate voi stessi.
L’integrale del concerto di Lione >>QUI
**** Martha Argerich dice di Daniil Trifonov: “Last night I listened to him again on YouTube – he has everything and more. What he does with his hands is technically incredible. It’s also his touch – he has tenderness and also the demonic element. I never heard anything like that.”
E cioè del giovanissimo pianista dice che ha di tutto e di più. Che quello che fa con le mani è incredibile. Che nel suo tocco c’è tenerezza ma anche elementi demoniaci.
Grande, e generosa Martha.
**** Il post di Martha Argerich su Facebook a proposito dell’intepretazione di Trifonov delle Variazioni n. 18 dalla Rapsodia su un tema di Paganini Op. 43 di Serghei Rachmaninov >>
**** Daniil Trifonov >>
**** Il testo integrale in francese del poema Mazeppa di Victor Hugo >>
**** Il testo integrale in inglese del poema Mazeppa di Byron >>
**** Ivan Mazeppa >>
**** Una eccellente Guida all’ascolto dei 12 Studi di esecuzione trascendentale di Liszt >>
Magnifica tu, Gabrilu!
Sempre magnifici i tuoi post, che suggo e schicchero con gran piacere!
E quindi, affinché tutto sia più che perfetto, mi permetto un microbico suggerimento: correggi con un accento il “sì” affermativo in “…Perchè si, solo con l’arte è possibile…”
Ancora grazie!
Annalisa Mitzicat, sorella in Prosut
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Annalisa
m’hai beccata. Fondamentale, quel si- sì 🙂
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Che dire.
Un ascolto folgorante .
Davvero, folgorante.
Non so cos’altro dire- e infatti qui mi taccio, completamente sopraffatta.
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Dragoval
Mi pare di poter osare arguire che ti è piaciuto 🙂
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Sì, direi che puoi osare 😉 😀
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Giusto perché tu non debba fermare qui la tua esplorazione, ti sussurro che Liszt ha scritto anche un poema sinfonico intitolato “Mazeppa” e che c’è pure, sullo stesso tema e con lo stesso titolo, una bella opera di Ciaikovskij 🙂
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winckelmann sappiamo, sappiamo 😉 A me qui interessava la composizione pianistica, perché per me tutto è partito dall’ascolto degli Studi (che conoscevo e continuo ad amare suonati in particolare da Claudio Arrau) in questa interpretazione di Trifonov che invece ho scoperto adesso
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Ecco volevo fare il figo con Ciaikovskij e scopro che Winckelmann mi ha preceduto 🙂
Comunque Trifonov è un grandissimo. Tra i giovani – ad altri livelli – io stimo molto Giuseppe Albanese (che comunque ha qualche anno più del russo) e che recentemente ho visto 2 volte al Verdi di Trieste. Teatro, tra l’altro, che è stato uno dei pochi ad allestire Mazeppa, a memoria nel 1979, ma potrei sbagliarmi.
Ciao!
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Amfortas in questi giorni ho ascoltato (YouTube santo non subito, ma ieri, è una miniera inestimabile 🙂 in un sacco di interpretazioni, sia come solista che con orchestra. Bravissimo sempre, ma in Liszt e Rachmaninov lo trovo davvero extra-ordinario. Mi ricorda molto il piglio (ma anche l’equilibrio), il tocco di Sviatoslav Richter, non so se sei d’accordo.
E si, hai ragione, anche Albanese è molto bravo. Bello vedere che ci sono parecchi giovani, in circolazione, che raccolgono degnamente la staffetta dei grandi interpreti del passato. Io poi che adoro il pianoforte e il violoncello…
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L’esibizione live di Trifonov alla Carnegie Hall è visibile- e ascoltabile- qui:
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