Del libro di Serena Vitale sulla morte di Vladimir Majakovskij Il defunto odiava i pettegolezzi avevo parlato >>qui
Possiamo adesso ascoltare, seguendo questo link, Serena Vitale che ci racconta Majakovskij, e non solo della sua morte. Le poesie sono recitate da Carmelo Bene.
Di Nadežda Mandel’štam avevo parlato >> qui, scrivendo del suo primo libro di memorie, L’epoca e i lupi.
Poi succede che qualche mese fa trovo su YouTube un video molto raro di una intervista a Nadežda Mandel’štam. Pare proprio sia l’unico documento video esistente di questa donna.
Nella pagina di YouTube c’è una spiegazione lunghissima, ma è scritta solo in russo, in caratteri cirillici ed ovviamente non ero in condizioni di cavarne nulla. Le uniche cose scritte in inglese cui potevo aggrapparmi erano la data del video (1976), il nome del produttore e autore (Frank Diamand) e la televisione per cui venne prodotto (Vara-Television)
Non mi sono arresa ai cirillici, mi sono affidata a quei pochi indizi in inglese, ho continuato a cercare e finalmente, girando e perlustrando, ho scoperto che questa intervista fa parte di un lungometraggio su Osip Mandel’stam intitolato
The centuries surround me with fire. Osip Mandelstam (1976)
Anche qui però la pagina YouTube, che intuivo ricca di informazioni, è solo in russo, ma per fortuna il video invece è tutto in inglese, e dunque bene o male l’ho capito e potuto seguire perfino io, che con l’inglese ho un rapporto a districare il quale nemmeno la Premiata Ditta Freud, Jung&Co. riuscirebbero mai a venire a capo.
…Ma avevo un problema: mentre la voce inglese narrante del lungometraggio è facilmente comprensibile perchè l’audio e la dizione inglese sono buoni, quando parla Nadezda non capisco praticamente nulla, perchè lei parla sì in inglese, ma l’audio non è buono e il suo inglese è…l’inglese parlato da una russa e per giunta molto anziana.
E allora? Allora ho chiesto aiuto a Dragoval che è arrivata subito in soccorso di NonSoloProust 🙂
E’ dunque grazie a lei ed al suo lavoro non certo facile e per il quale (va detto) ha dovuto anche momentaneamente tralasciare il suo bel blog Asterismi letterari che sono riuscita a sapere quello che dice la Mandel’stam in questa intervista e posso ora permettermi di condividerlo qui con tutti/e voi.
Il prossimo 31 Maggio 2016 verrà messa all’asta a Parigi, a cura della Sotheby’s, la Collezione Patricia Mante-Proust.
Marcel Proust, come tutti sanno, non ha mai avuto figli. Patricia discende in linea diretta da Robert Proust (il fratello di Marcel), ed è oggi unica erede di ciò che rimane dell’autore di À la recherche du temps perdu. L’unica a portare ancora il cognome “Proust”.
L’intera collezione messa in vendita da Madame Mante-Proust, che comprende manoscritti, fotografie, lettere personali di Proust rimaste sino ad ora inedite viene valutata dagli esperti al di sopra di 740,000 Euro.
Non intendo commentare l’evento (meglio evitare). Gli eredi hanno certamente il diritto di mettere in vendita ciò che legittimamente hanno ereditato e di cui possono disporre liberamente.
Ci mancherebbe.
Mi limito a formulare la speranza (che so essere fortemente condivisa da molti lettori appassionati dell’opera di Marcel Proust) che un tale patrimonio non venga disperso ai quattro angoli del globo e che non finisca tutta nelle mani di privati cacciatori feticisti ma che almeno i lotti più importanti e significativi della collezione vengano acquistati da Istituzioni come (lo dico solo come esempio) la BnF (Bibliothèque national de France) presso cui si trovano già gran parte dei manoscritti di Proust, le famose paperolles ed altro importante materiale e rimangano disponibili per la consultazione di studiosi ed appassionati.
Chi volesse rendersi conto di cosa verrà messo in vendita il 31 Maggio, può scaricare questo .pdf che contiene tutti i dettagli della Collezione Patricia Mante-Proust che verrà messa all’asta il 31 maggio 2016 a Parigi
Metto anche solo qualche link ad articoli di stampa on line giusto per rendere l’idea della delicatezza e dell’importanza di alcuni dei documenti messi in vendita: