CRONACA DI FAMIGLIA – SERGEJ AKSAKOV

Grigory Soroka Fishermen 1840

Sergej Timofeevič Aksakov è un autore russo dell’Ottocento che io non conoscevo e che solo adesso grazie alla pubblicazione da parte della casa editrice Adelphi di Cronaca di famiglia nella traduzione di Angelo Maria Ripellino ho scoperto essere considerato come uno dei più grandi della letteratura russa dell’epoca.

Non riesco a trovare modo migliore, per iniziare a parlare di Cronaca di famiglia se non quello di dare la parola a Serena Vitale che nel suo illuminante saggio così ci introduce alla lettura di questo libro presentandoci il suo autore, il “vecchio, quieto e assennato Aksakov : Continua a leggere “CRONACA DI FAMIGLIA – SERGEJ AKSAKOV”

TUTTI I RACCONTI – BERNARD MALAMUD

Bernard Malamud Tutti i racconti

Bernard Malamud, Tutti i racconti, traduz. Giovanni Garbellini, Igor Legati, Vincenzo Mantovani, Prefazione Emanuele Trevi, 2 voll. in cofanetto, pp. 1004, Minimum Fax, 2019

“Non posso continuare di più a lungo in questo modo, disse Levitanskij, posandosi la mano su cuore. Mi sento chiuso a chiave dentro cassetto con miei poveri racconti.” (L’uomo nel cassetto, anno 1968 raccolta Prima gli idioti)

(Ebbene sì, lo ammetto: è il mio racconto preferito) Continua a leggere “TUTTI I RACCONTI – BERNARD MALAMUD”

BABIJ JAR – ANATOLIJ KUZNECOV

Anatolij Kuznecov Babij JarAnatolij Kuznekov, Babij Jar, traduz. dal russo Emanuela Guercetti, pp. 342, Adelphi, 2019

“C’era sempre una bella sabbia grossa, ma adesso, chissà perché, era tutta cosparsa di sassolini bianchi. Mi chinai e ne raccolsi uno per osservarlo meglio. Era un pezzettino d’osso bruciacchiato grande quanto un’unghia, bianco da un lato e nero dall’altro. […] E così seguimmo a lungo quegli ossicini, finché non arrivammo proprio all’inizio del burrone, e il ruscello scomparve: era lì che nasceva da molte sorgenti che stillavano dalle falde sabbiose sottostanti, e appunto da lì aveva portato via le ossa. Ora il burrone si restringeva diramandosi in diversi bracci, e in un punto la sabbia era diventata grigia. Di colpo ci rendemmo conto che stavamo camminando su cenere umana”.

Unione Sovietica, Ucraina, Settembre 1941. Siamo nella prima fase dell’aggressione tedesca all’URSS. L’Armata Rossa, in rotta, abbandona la capitale.

“Cavallucci stanchi e tartassati trascinavano furgoni militari, cannoni, carri di contadini che cadevano a pezzi. Soldati dell’Armata Rossa erano laceri, barbuti, feriti. Alcuni, evidentemente con i piedi insanguinati, camminavano scalzi, con gli scarponi gettati su una spalla. Altri non avevano nè stivali nè scarponi. Camminavano senza alcun ordine, come una mandria, curvi sotto il peso di sacchi, cappotti arrotolati, armi, e facendo tintinnare le gavette ammaccate in modo tutt’altro che marziale. ´Poveri soldati russi’ borbottò il nonno, levandosi il berretto”.

La gente di Kiev assiste, poco dopo, all’entrata trionfale nella loro città delle truppe naziste.
A quell’epoca Anatolij Kuznecov, l’autore di questo libro, è un ragazzino di 12 anni, vivace e curioso. Figlio di madre ucraina e di padre russo, Anatolij è nato a Kiev nel 1929. Trascorre gli anni della guerra in una casa a poca distanza da Babij Jar. Appena fuori Kiev, Babij Jar è una enorme fossa naturale di morbida terra sabbiosa di un bianco candido. E’ qui che avviene uno dei più grandi massacri della storia.
Kuznecov mette mano alla stesura del suo libro vent’anni dopo essere stato testimone dei tragici avvenimenti cui ha assistito. Il racconto delle vicende della pubblicazione del libro, i veti, le censure, i rimaneggiamenti imposti dai Servizi Segreti, gli ostacoli di ogni tipo da lui incontrati, come già avvenuto ed ancora avverrà per altri scrittori del periodo sovietico, costituisce già da solo un (inquietante) romanzo che merita lettura e riflessione. Ne parlerò più avanti. Continua a leggere “BABIJ JAR – ANATOLIJ KUZNECOV”

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: