LETTURE. DICKENS, SOLŽENICYN, THIRKELL, REMARQUE, SINGER

 

LETTURE

Tra maggio e giugno e sempre in questo clima da Covid il blog è rimasto praticamente fermo (un solo post a maggio) e non perchè non abbia letto, anzi. Ho visto anche molti film, serie TV, ascoltato moltissima musica. Ho fatto l’abbonamento annuale a medici.TV ed al fantastico Digital Concert Hall dei Berliner Philarmoniker, ai loro meravigliosi concerti “live” del sabato trasmessi in streaming in cui i musicisti suonano ancora nell’atmosfera surreale della loro Concert Hall priva di pubblico. L’abbonamento dà anche diritto di accesso allo sterminato archivio storico dei Berliner, e già questo da solo vale davvero il prezzo richiesto. Effetti collaterali positivi, per me, del cosiddetto lockdown durante il quale no, non mi sono mai annoiata.
Ma limitandoci alle letture, oggi accenno una veloce carrellata su quello che ho letto ultimamente mentre NonSoloProust sonnecchiava pigramente. Come sempre, le mie scelte hanno seguito percorsi molto personali in parte ancorati ad una specifica aerea tematica oppure ad un singolo autore ma scelte anche determinate a volte (perchè no?) dal capriccio e dall’estro del momento. Continua a leggere “LETTURE. DICKENS, SOLŽENICYN, THIRKELL, REMARQUE, SINGER”

LA MOGLIE DEL RABBINO – CHAIM GRADE

Chaim Grade La moglie del rabbino
Chaim Grade, La moglie del rabbino (tit. orig.le Di rebetsn), traduz. dallo yiddish e postfazione di Anna Linda Callow, pp. 215, ed. La Giuntina, 2019

Pubblicato per la prima volta nel 1974, il romanzo — ambientato negli anni Trenta del secolo scorso in Lituania e precisamente a Grodno/Horodne, nell’attuale Bielorussia — è centrato sulle dinamiche familiari, sociali, religiose e politiche di una comunità di ebrei ortodossi lituani. Il contesto è dunque quello dell’ebraismo ortodosso lituano che — ho appreso — è molto diverso e meno noto dell’ebraismo chassidico polacco. Ma su questo tornerò.

Al centro di tutto spicca la figura della protagonista, la rebetsin (in yiddish, moglie del rabbino) Perele: Perele è “dotata di due freddi, intelligenti occhi indagatori e un’alta fronte da rabbino, eredità del padre rabbi Asherl Broido, il gaòn di Staripol”. Ha un fisico minuto ma riesce con un solo sguardo a incutere timore sia nei figli maschi che nel marito. Solo la figlia femmina le si ribella e riesce, almeno in parte, a tenerle testa.

Quando la storia ha inizio Perele “era ormai nonna, ma sulle guance la pelle era tesa, senza una ruga. Per la corporatura minuta e l’abbigliamento si sarebbe potuto paragonarla a una statuetta di porcellana, o a una figurina intagliata nel legno di un carillon. Ma le bastava aprire i grandi occhi chiari e corrugare un poco l’alta fronte perchè tutti vedessero che quella piccola rebetsin era l’intelligenza fatta persona. Era circonfusa da un’aura prodotta dal suo alto lignaggio e dal modo elegante di parlare.” Continua a leggere “LA MOGLIE DEL RABBINO – CHAIM GRADE”

NEMICI. UNA STORIA D’AMORE – ISAAC BASHEVIS SINGER

Isaac Bashevis Singer, Nemici. Una storia d’amore (tit. orig. yiddish Sonim, di Geshichte fun a Liebe, versione inglese Enemies, A Love Story), traduz. dalla versione inglese di Marina Morpurgo, pp. 257, Adelphi, 2018

“Herman pensò al detto yddish secondo il quale dieci nemici non riescono ad infliggere a un uomo il danno che egli è in grado di infliggere a se stesso. Eppure sapeva di non agire da solo; c’era sempre il suo nemico occulto, il suo demone avversario. Invece di distruggerlo rapidamente, il suo nemico continuava a inventare per lui torture nuove e sconcertanti”

Nella New York dei primi anni Cinquanta del secolo scorso si intrecciano le storie di quattro persone — un uomo e tre donne — giunte in America profughe dalla Polonia: Herman Broder, Jadwiga, Masha e Tatiana. Continua a leggere “NEMICI. UNA STORIA D’AMORE – ISAAC BASHEVIS SINGER”

ESTHER E I SUOI FRATELLI

 

Esther Singer
Isaac, Esther e Israel Singer
ritratti da Hazel Carr, la pittrice nipote di Esther Singer

Fonte

 

Esther Singer Kreitman, sorella maggiore di Israel Joshua Singer e di Isaac Bashevis, scrisse romanzi fortemente critici riguardo la diseguaglianza dei sessi nella vita degli ebrei ortodossi e molto ricchi di spunti autobiografici che riecheggiano la vita della stessa Esther. Di Debora ho parlato >>qui e di L’uomo che vendeva diamanti ho parlato >>qui

Il rapporto di Esther Singer con i fratelli non fu mai facile: Continua a leggere “ESTHER E I SUOI FRATELLI”

L’UOMO CHE VENDEVA DIAMANTI – ESTHER KREITMAN SINGER

L'uomo che vendeva diamantiEsther Kreitman Singer, L’uomo che vendeva diamanti (tit. orig. Diamonds), traduz. dall’inglese Marina Morpurgo, pp.332, Bollati Boringhieri, 2016

L’uomo che vendeva diamanti è il secondo romanzo — rimasto sinora inedito — di Esther Hinde Singer, sorella maggiore dei celebri Israel Joshua e Isaac Bashevis (premio Nobel per la Letteratura nel 1978). Era stato scritto in yiddish con il titolo Brilyantn e pubblicato nel 1944 dalla W&G Foyle con il titolo Diamonds.

Il primo romanzo di Esther Kreitman Singer, del 1936, nell’originale stesura yiddish era intitolato La danza del diavolo ma era stato pubblicato poi in inglese con il titolo Deborah. Ma di tutto questo parlerò più avanti, chè con questi scrittori che scrivono yiddish e poi pubblicano in inglese e poi vengono tradotti, nei vari Paesi e a seconda delle case editrici a volte dall’yiddish ed a volte dall’inglese non mi è sempre facile districarmi.

La storia raccontata ne L’uomo che vendeva diamanti si svolge ad Anversa (Antwerp), l’Olanda e Londra al tempo della prima guerra mondiale (la Grande Guerra) e parla di un ebreo ricchissimo che, fattosi veramente dal nulla perchè proveniente da un poverissimo shtetl polacco, vede il suo mondo, la sua sicurezza che gli sembrava acquisita una volta e per tutte, la sua famiglia, i suoi affetti crollare e sbriciolarsi con l’avvento non solo della Grande Guerra, ma con lo stravolgimento del mondo che la Grande Guerra porta inevitabilmente con sè.

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LA FUGA DI BENJAMIN LERNER – ISRAEL JOSHUA SINGER

Israel Singer Benjamin Lerner
Israel Joshua Singer, La fuga di Benjamin Lerner (tit. orig. inglese Steel and Iron), traduz. dall’inglese di Marina Morpurgo, pp. 243, Bollati Boringhieri, Collana “Varianti”, 2015

Si svolge in Polonia dalla fine del 1915 all’aprile del 1917 e cioè durante la Prima Guerra mondiale.

Agli affezionati lettori di Israel Singer non sfuggirà che si tratta più o meno dello stesso arco temporale in cui leggeremo  le vicende del “Compagno Nachman”, il protagonista di A Oriente del giardino dell’Eden del quale ho già parlato >> qui. Anche i luoghi principali (Polonia e Russia) sono gli stessi.

La Polonia, all’inizio del romanzo, è ancora sotto la dominazione zarista. Ma l’esercito russo è in rotta, perde i suoi soldati ed arruola con la forza tedeschi, polacchi ed ebrei della Polonia (parlare di “ebrei polacchi” suonerebbe — come ha rilevato qualcuno — piuttosto un ossimoro) i quali però cercano tutti, chi più chi meno, di disertare a mano a mano che l’esercito tedesco avanza, vittorioso. Nell’indescrivibile disordine del periodo, i polacchi detestano sia i russi che i tedeschi…Non sembra loro rimanere altra via d’uscita che la diserzione e la fuga.

E’ appunto il caso di Benjamin Lerner, ebreo, poco religioso, vagamente attratto dalle idee socialiste, intelligente e sensibile… e con un curioso miscuglio di orgoglio e di rabbia.

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LA PECORA NERA – ISRAEL JOSHUA SINGER

Roman Vishniac
David Eckstein and classmates in cheder (elementary Jewish school),
Brod, ca. 1935-38
© Mara Vishniac Kohn, courtesy International Center of Photography

(Fonte)

“Per quanto mia madre cercasse di rispondere alla domanda con cui la tormentavo – perché mai un gatto porta gli stivali e fuma una sigaretta? -, le sue spiegazioni non erano mai soddisfacenti. A quanto pare, già da allora la mia inclinazione al realismo non riusciva a digerire un’immagine così surreale”

La pecora nera di Israel Joshua Singer, primo volume di un’autobiografia che Singer non ebbe modo di continuare e completare (morto nel 1944), ripercorre l’infanzia dello scrittore fino alla sua adolescenza.

Il libro fu pubblicato postumo a puntate sul «Jewish Daily Forward», poi in volume nel 1946 con il titolo Fun a Velt Vos Iz Nishto Mer (Di un mondo che non c’è più).

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L’ORIGINE DI UNA STORIA

yiddish typewriter

Primi del Novecento. A Leoncin, uno shtetl polacco, un bambino di circa dieci anni viene condotto dal padre, rabbino hassidico di quel piccolo villaggio in una casa in cui si stanno svolgendo i festeggiamenti per la circoncisione di un bimbo.

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