PARIS, S’IL VOUS PLAÎT – ELEONORA MARANGONI

Eleonora Marangoni

Eleonora MARANGONI, Paris, s’il vous plaît, pp. 208, Einaudi, 2022

“proprio perchè la conosco bene ma mai abbastanza, perchè è grande ma non enorme, perchè ci sono cresciuta ma non ci sono nata, perchè ci torno sempre ma non ci abito più, Parigi è uno dei posti in cui mi viene spontaneo camminare senza mai davvero domandarmi dove sto andando, avanzare non per raggiungere un posto, ma per il puro gusto di andare, per guardarmi dentro o osservare le cose da un’ altra distanza. Le mie non sono delle vere flâneries, perchè non dimentico la fame, non resisto al richiamo di negozi, antiquari e cafès. Eppure camminando per Parigi mi è capitato di capire cose e prendere decisioni che hanno contribuito a cambiare la mia vita, a ridefinire il mio rapporto con lei o con altre città.”

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“ARDEVA UNA GRAN FIAMMA…”

 

Notre Dame incendio
Notre Dame in fiamme
Parigi, 15 Aprile 2019

 

“Ora ogni sguardo si levava verso la parte alta della chiesa, e lo spettacolo era straordinario: in cima alla galleria più elevata, più su del rosone centrale, ardeva una gran fiamma salendo tra le due torri con turbini di scintille, una gran fiamma ondeggiante e furiosa cui il vento talora strappava un brandello portandolo via con il fumo.
Sotto questa fiamma, sotto la balaustra scura intagliata a trifogli di brace, le gole di mostro in cui finivano le grondaie vomitavano senza tregua una pioggia ardente che formava due vividi argentei ruscelli sulla facciata tenebrosa sottostante. Via via che si avvicinavano al suolo, i due getti di piombo liquefatto si allargavano a fascio, come acqua che scaturisca dai mille forellini dell’annaffiatoio. Sopra la fiamma, le enormi torri di cui ognuna mostrava due facce nude e nette, una tutta nera, l’altra tutta rossa, sembravano ancora accresciute dall’ombra immensa che proiettavano nel cielo. Le innumerevoli sculture di diavoli e di draghi prendevano un aspetto lugubre, e sembravano agitarsi al chiarore inquieto della fiamma.
Certi serpenti avevano l’aria di ridere, certe grondaie a testa di cane pareva sentirle latrare, le salamandre soffiavano sul fuoco, le tarasche starnutivano nel fumo. E in mezzo a tanti mostri che la fiamma e il frastuono destavano dal loro sonno di pietra, ce n’era uno che camminava, e di tanto in tanto lo si vedeva passare davanti al rogo come un pipistrello davanti a una candela.”

(Victor Hugo, Notre Dame de Paris, traduz. Clara Lusignoli, Einaudi, Libro decimo)

IRRADIAZIONI. DIARIO (1941-1945) – ERNST JÜNGER

Ernst Junger Irradiazioni

Ernst Jünger, Irradiazioni. Diario (1941-1945) (tit. orig. Strahlungen), traduz. Henry Furst, pp. 540, Guanda, Biblioteca della Fenice, 1993-1995

“Irradiazioni: con ciò s’intende prima di tutto l’impressione che il mondo e i suoi oggetti hanno provocato sull’autore, il sottile intreccio di luci e di ombre che questi oggetti formano […] Esistono irradiazioni chiare e scure. Completamente scure sono quelle zone di terrore che, con la fine della Prima Guerra Mondiale, cominciarono a gettare la loro ombra sul nostro tempo e si allargarono paurosamente […]. Irradiazioni: il processo va inteso anche come effetto che l’autore opera sul lettore” (pp. 5-6).

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QUESTA PARIGI

 

Bd St Germain
Tavolini di una brasserie in Boulevard Saint-Germain

Sono tornata.
Anche quest’anno ho trascorso a Parigi tutto il mese di agosto. E’ ormai il quinto anno consecutivo che scelgo di passare buona parte dell’estate in questa città, ma dall’anno scorso molte cose sono, inevitabilmente, cambiate.

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MARCEL PROUST ALL’ASTA

Collezione Mante-Proust

 

Il prossimo 31 Maggio 2016 verrà messa all’asta a Parigi, a cura della Sotheby’s, la Collezione Patricia Mante-Proust.

Marcel Proust, come tutti sanno, non ha mai avuto figli. Patricia discende in linea diretta da Robert Proust (il fratello di Marcel), ed è oggi unica erede di ciò che rimane dell’autore di À la recherche du temps perdu. L’unica a portare ancora il cognome “Proust”.

L’intera collezione messa in vendita da Madame Mante-Proust, che comprende manoscritti, fotografie, lettere personali di Proust rimaste sino ad ora inedite viene valutata dagli esperti al di sopra di 740,000 Euro.

Non intendo commentare l’evento (meglio evitare). Gli eredi hanno certamente il diritto di mettere in vendita ciò che legittimamente hanno ereditato e di cui possono disporre liberamente.

Ci mancherebbe.

Mi limito a formulare la speranza (che so essere fortemente condivisa da molti lettori appassionati dell’opera di Marcel Proust) che un tale patrimonio non venga disperso ai quattro angoli del globo e che non finisca tutta nelle mani di privati cacciatori feticisti ma che almeno i lotti più importanti e significativi della collezione vengano acquistati da Istituzioni come (lo dico solo come esempio) la BnF (Bibliothèque national de France) presso cui si trovano già gran parte dei manoscritti di Proust, le famose paperolles ed altro importante materiale e rimangano disponibili per la consultazione di studiosi ed appassionati.

Collezione Sotheby's Paris

Chi volesse rendersi conto di cosa verrà messo in vendita il 31 Maggio, può scaricare questo .pdf che contiene tutti i dettagli della Collezione Patricia Mante-Proust che verrà messa all’asta il 31 maggio 2016 a Parigi

http://www.mediafire.com/download/ppxb62l5na7ccd6/PF1603+Proust+-+Collection+Mante-Proust.pdf

Metto anche solo qualche link ad articoli di stampa on line giusto per rendere l’idea della delicatezza e dell’importanza di alcuni dei documenti messi in vendita:

>>QUI

>> QUI

>>QUI

POTEVA ACCADERE (QUE SERA SERA)

 

Wislawa Szymborska

 

Poteva accadere.
Doveva accadere.
E’ accaduto prima. Dopo.
Più vicino. Più lontano.
E’ accaduto non a te.
Ti sei salvato perchè eri il primo.
Ti sei salvato perchè eri l’ ultimo.
Perché da solo. Perché la gente.
Perché a sinistra. Perché a destra.
Perché la pioggia. Perché un’ ombra.
Perché splendeva il sole.
Per fortuna là c’ era un bosco.
Per fortuna non c’ erano alberi.
Per fortuna una rotaia, un gancio, una trave, un freno,
un telaio, una curva, un millimetro, un secondo.
Per fortuna sull’ acqua galleggiava un rasoio.
In seguito a, poiché, eppure, malgrado.
Che sarebbe accaduto se una mano, una gamba,
a un passo, a un pelo
da una coincidenza.
Dunque ci sei? Dritto dall’ animo ancora socchiuso?
La rete aveva solo un buco, e tu proprio da lì? Non c’è fine al mio stupore, al mio tacerlo.
Ascolta
come mi batte forte il tuo cuore.

 

Wislawa Szymborska

pallinopallinopallino

Dopo aver passato una settimana infernale dopo il Venerdì Nero di Parigi ho finalmente cominciato a pensare a come attrezzarmi per il futuro.

Queste parole dell’immensa Szymbosrska mi saranno da faro.

pallinopallinopallino

Oddio, volendo andare un po’ più sul leggero, potrei andare anche su questo video (tanto lo sapete, che io non sono una persona seria) in cui Doris inneggia al “what will be, will be”  (che io non ci posso fare niente, sul “what will be” è una delle poche certezze che posseggo. Lasciatemela. per piacere).

 

…Che poi (da pensiero nasce pensiero):  il nostro buon Conrad ci ha scritto pure un gran bel romanzone, sul “caso”, uno dei suoi più belli e misconosciuti. Si intitola giustappunto Il caso (OK, la pianto qui).

…E dunque via, facciamo la nostra vita, sopportiamo i disagi,  ma   non rinunciamo ai viaggi, alle mostre, ai concerti, alle cose belle.

Alla faccia dell’Uomo Nero. Alè.

Siamo solo all’inizio, neh.
Abbiamo ancora tempo, per disperarci davvero    🙂

FLUCTUAT NEC MERGITUR

Da Anne Hidalgo, Sindaco di Parigi

Anne Hidalgo, prima donna eletta alla guida di Parigi, è subito andata dove era in corso la strage, al teatro Bataclan. E’ stata lì fuori, accanto ai tiratori scelti, fino alla fine del blitz. Proprio in quella sala da concerti rock Anne aveva lanciato la sua candidatura a sindaco, due anni fa.

Unico politico uscito dal Palazzo prima della fine di quelle tre ore e mezzo di puro terrore.

In una intervista ha detto “hanno voluto colpire la libertà e la gioventù di Parigi” ma anche “siamo più forti di chi ci vuole ridurre al silenzio”

DI VECCHI E NUOVI AMORI

BalzacZola

Hugo e I Miserabili nell’ agosto 2013, la Trilogia dei Moschettieri di Dumas nell’agosto 2014.

Quest’anno il mio agosto parigino 2015 è stato (quasi) interamente dedicato ad una sana, robusta, attenta nonchè goduriosissima rilettura di Balzac e Zola. Due autori per me sempre una certezza.

Ignoravo però che dopo aver passato tanto tempo con questi due miei vecchi ed imperituri amori (“Balzac, naturellement”, fa dire Proust al Duca di Guermantes, ma non fatemi divagare) mi sarei imbattuta, verso la fine del mio soggiorno, in un altro, nuovo amore. Che è stato un vero e proprio coup de foudre. Assolutamente imprevisto ed inaspettato, come appunto si addice a un coup de foudre che si rispetti 🙂

Mentre rileggevo Le illusioni perdute, Splendori e miserie delle cortigiane, La falsa amante, Casa di scapolo, Nana e Pot Bouille me ne andavo a spasso per Parigi cercando di seguire le orme di Lucien Chardon de Rubempré, del Vautrin dai tanti nomi e dai tanti volti, di Hesther e di Rastignac; di Nanà e dei suoi spasimanti, di Octave Mouret e degli inquilini del palazzo di Rue de Choiseul.

Ed ecco un piccolissimo assaggio di quello che ho ricavato da questa flânerie

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