“PERCHE’ AMO LA LETTERATURA”

 

Tzvetan Todorov

E’ morto Tzvetan Todorov. Se ne è andato a poche settimane dalla scomparsa di un altro grande pensatore contemporaneo, Zygmunt Bauman.

Chi frequenta NonSoloProust sa quanto io apprezzassi entrambi. Todorov, in particolare, l’ho citato più volte e su alcuni suoi libri mi sono fermata per cercare di riflettere sul  pensiero di quello che considero uno dei miei Maestri.

Di Todorov mi limito oggi a riportare un piccolo brano che riguarda la letteratura e nel quale mi riconosco in pieno. Esprime un modello di pensiero, un atteggiamento che inconsapevolmente ho  seguito sempre di più  in particolare in questi ultimi anni   e che sono stata felice di aver (ri)trovato in queste parole del grande pensatore bulgaro-francese.

“La letteratura non nasce nel vuoto, ma all’interno di un insieme di discorsi vivi, di cui condivide numerosi aspetti; non è un caso se nel corso della storia le sue frontiere sono mutate spesso. Mi sono sentito attratto da queste altre forme di espressione, che non hanno preso il posto della letteratura, ma le si sono affiancate.
[…]

I testi che leggevo, racconti personali, resoconti, opere storiche, testimonianze, riflessioni, lettere, testi folcloristici anonimi non avevano in comune con le opere letterarie la condizione di essere inventati, perché descrivevano avvenimenti vissuti in prima persona; tuttavia, anche quelli mi facevano scoprire dimensioni sconosciute del mondo, mi emozionavano e mi stimolavano a pensare. In altre parole, per me si è esteso il campo della letteratura, perché ormai include, accanto a poemi, romanzi, racconti e opere drammatiche, il vasto ambito della narrativa destinata a uso pubblico o personale, il saggio, la riflessione. Quando mi chiedo perché amo la letteratura, mi viene spontaneo rispondere: perché mi aiuta a vivere.

>>> Tzvetan Todorov, La letteratura in pericolo (tit. orig. La littérature en peril), traduz. di Emanuela Lana, Garzanti, 2008 <<<