DAL NOSTRO INVIATO ERNEST HEMINGWAY

Hemingway 1923
Hemingway nel 1923
(fonte)

Quando, nel 1923, Ernest Hemingway incontra in conferenza stampa il Cav. Benito Mussolini, non è ancora il grande scrittore affermato e noto in tutto il mondo ma  soltanto un giovane reporter di ventiquattro anni.

Di quest’incontro voglio parlare, e dei due “ritrattini autentici” (cito testualmente) che  Hemingway fornisce del dittatore italiano.

Ma andiamo con ordine.

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CURIOSANDO IN LIBRERIA

Librairie du Temple ParisParigi, Marais. La Librairie du Temple. Foto di gabrilu

Uno dei luoghi in cui quando mi è possibile vado sempre a curiosare, quando sono a Parigi, è la piccola ma importante  Librairie du Temple del Marais, in Rue des Hospitalières St Gervais, all’angolo con Rue des Rosiers.

Il Marais ebraico mi ha sempre interessata. Quest’anno, in più, ci tornavo dopo aver letto tanto dei fratelli Singer (tutti e tre: Isaac Bashevis, Israel Joshua, Esther  Singer Kreitman), ma anche tanti altri libri ed autori i cui percorsi di vita e i cui libri sono ormai diventati una delle mie aree tematiche di approfondimento se non costante, almeno certo.

Ma mi accorgo che sto divagando, come troppo spesso mi succede.

Torniamo alla libreria: questa volta ho scoperto un libro che mi ha incantata e di cui voglio parlare oggi. Un libro di fotografie non solo bellissime ma che, nella mia mente, non poteva che collegarsi ad un altro splendido libro: Il mondo scomparso di Roman Vishniac, di cui avevo parlato in questo post.

Roman Vishniac con le sue foto ha immortalato gli ebrei hassidici (o chassidici – scusate, non sono mai certa di come si scriva in italiano) dell’Europa dell’Est, il mondo dello Schtlet polacco prima dello sterminio nazista.

Dan Zollmann, fotografo ebreo di Anversa, documenta la vita quotidiana, il mondo della comunità degli ebrei ortodossi di Anversa, in Belgio.

Hassidim- Dan Zollman
Dan ZOLLMANN, Hassidim, Editions Husson, p. 85.
Testo in  francese ed inglese

RIENTRO

Alle TuileriesParigi. Ai giardini delle Tuileries, agosto 2013

 

“Mi rimane difficile scrivere una riga di Parigi quando mi ci trovo: bisogna che mi alzi e me ne vada”.

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“L’anima di una grande città non si lascia catturare tanto facilmente; per comunicare con lei bisogna annoiarcisi, avere almeno un po’ sofferto nei luoghi in cui è circoscritta. Certo, chiunque può munirsi di una guida turistica e constatare la presenza di tutti i monumenti, ma entro i confini stessi di Parigi esiste un’altra città, altrettanto difficile da penetrare come lo fu un tempo Timbuctu”

Julien Green, Parigi