UNA MADRE – VERA POLITKOVSKAJA

Vera Politkovskaja Una madre

Vera POLITKOVSKAJA (con Sara Giudice), Una madre. La vita e la passione per la verità di Anna Politkovskaja, traduz. dal russo Marco Clementi, pp. 129, Rizzoli, 2023

“In Russia tutti si sono dimenticati in fretta di Anna Politkovskaja, soprattutto la gente che conta, perchè mantenere la memoria di persone come mia madre è pericoloso. E’ molto più comodo perderne le tracce e dimenticare la sua verità.”

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FIGLIE DELLA RESISTENZA – JUDY BATALION

Judy Batalion Figlie della resistenza

Judy BATALION, Figlie della resistenza. La storia dimenticata delle combattenti nei ghetti nazisti (tit. orig.le The Light of Days: The Untold Story of Women Resistance Fighters in Hitler’s Ghettos) traduz. Giuliana Lupi, pp. 576, Mondadori, 2023

“Nessun movimento rivoluzionario, men che mai giovanile, ha mai dovuto affrontare problemi simili ai nostri: il fatto puro e semplice dello sterminio, della morte. Noi lo affrontammo e trovammo una risposta. Trovammo una via … l’haganah [la difesa].” (Chajka Klinger, Dirigente di Hashomer Hatzair e dell’organizzazione combattente a Będzin)

Questo libro di Judy Batalion riporta alla luce le vicende dimenticate di un gruppo di donne fra i 16 e i 25 anni che, fra Vilna e Cracovia, si unirono alla Resistenza ebraica e che, provenendo e operando in oltre novanta ghetti dell’Europa orientale e nelle principali città polacche, combatterono senza esclusione di colpi. Una straordinaria pagina di Storia che è rimasta a lungo dimenticata e finora quasi sconosciuta.

E’ un bellissimo libro, emotivamente parecchio impegnativo, che recupera dall’oblio la memoria di tante giovani donne che si opposero in tutti i modi – anche con le armi – agli invasori nazisti ed allo sterminio; donne molte delle quali perirono in circostanze altamente drammatiche. Questo libro rende loro giustizia.

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CLAUDIO MAGRIS E LA GIORNATA DELLA MEMORIA

Claudio Magris

Chi mi conosce sa che considero Claudio Magris non solo uno dei miei Maestri, da anni un mio fermo punto di riferimento e, tra gli italiani, l’unico che sarei lietissima di vedere insignito del Nobel per la Letteratura.
Non deve stupire dunque se per il 27 gennaio – Giornata della Memoria 2023 ho scelto di proporre alcuni pensieri su ebraismo, Shoah, memoria, identità contenuti nell’ Intervento pronunciato da Claudio Magris al Quirinale nella Giornata della Memoria del 2009 e pubblicato su Moked- Il portale dell’ebraismo italiano .
Il testo integrale si trova >>qui

Si tratta di un testo importante, che va letto per intero perchè ogni paragrafo, ogni riga richiederebbe una chiosa, evoca altri testi, sollecita riflessioni, fornisce risposte e stimola nuovi interrogativi. Cioè compie la sua funzione di testo come (anche) pretesto. Io qui ed ora mi limito a estrapolare solo alcuni passaggi che mi hanno particolarmente colpita e/o in cui mi riconosco (i grassetti sono miei):

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GLI UFFICI COMPETENTI – IEGOR GRAN

Iegor Gran Gli uffici competenti

Iegor GRAN, Gli uffici competenti (tit. orig.le Les Services compétents), traduz. Giuseppe Girimonti Greco ed Ezio Sinigaglia, pp. 232, Einaudi, 2022

Il tenente Ivanov è alla ricerca di un certo Abram Terc, pseudonimo scelto da uno strano scrittore che nonostante la ferrea censura sovietica riesce a fare pubblicare i suoi racconti oltre i confini dell’ URSS, in Occidente. Di cosa scrive?

“Ed è qui la sorpresa. L’anonimo autore non parla nè dei Gulag, nè della censura, nè del disastro economico, nè della nomenklatura, nè dei fatti d’Ungheria, pur così recenti, nè del divieto di sciopero nelle fabbriche sovietiche, nè della chiusura delle frontiere e neppure delle contraddizioni del pensiero marxista-leninista o dei suoi limiti. Non viene affrontato nessuno dei temi più indisponenti. Al loro posto, un trattato di estetica. E’ il realismo socialista, vasta categoria nel cui ambito si scrivono i grandi romanzi sovietici da Gor’kij in poi, si dipingono i quadri e si scolpiscono le pietre, il vero bersaglio che l’autore prende di mira con un tono sarcastico, decisamente sgradevole. […] e tutto questo a quale scopo? Spiegare il realismo socialista? Capirai che trovata! Tutti sanno cos’è […] ci mancava solo questa: un nuovo Pasternak!”

Abram Terc verrà identificato dopo sei lunghi anni di una inchiesta dagli aspetti spesso grotteschi.

Il vero nome dello scrittore è Andrej Sinjavskij che nel 1966 fu condannato al Gulag per aver pubblicato all’estero alcune opere narrative con lo pseudonimo di Adam Terc. La moglie di Sinjavskj è la coraggiosa ed intelligente Maria Rozanova.

Andrej Sinjavskij e Maria Rozanova sono i genitori del narratore. Iegor Gran è infatti uno pseudonimo. Il suo vero nome è Iegor Andreyevich Sinjavskij, nato a Mosca il 23 dicembre del 1964, proprio nel periodo in cui il padre e la madre erano braccati dal KGB.

Le vicende principali narrate nel libro in forma di romanzo (e che romanzo!) sono realmente accadute.

Chi non è di giovanissima età ricorda ancora il clamore suscitato in Occidente da quello che è passato alla storia come “il caso Daniel – Sinjavskij”

Ma ora concentriamoci sul libro.

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IL MIO NOME E’ KATERINA – AHARON APPELFELD

Aharon APPELFELD, Il mio nome è Katerina (tit. originale Katerina), traduz. Elena Loewenthal, postfazione Susanna Nirenstein, pp. 240, Ugo Guanda Editore

Katerina, una contadina cristiana, una donna semplice, ritorna nel suo villaggio natale in Ucraina sessant’anni dopo la sua partenza. Seduta davanti alla finestra, Katerina ricorda la sua giovinezza negli anni precedenti la Seconda Guerra mondiale ed i tempi in cui era a servizio presso famiglie ebree. Fu accanto a loro, agli ebrei, che aprì gli occhi sul mondo. In questo romanzo molto potente e – lo vedremo – anche molto particolare sia in generale che nella stessa produzione narrativa dello scrittore israeliano Appelfeld delinea magistralmente un personaggio che assiste, impotente, all’orrore della Shoah.

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L’ANNO CHE VERRA’

“Non vi piacerebbe che l’anno nuovo fosse come uno di questi ultimi?”
“Uhmf…”

…ma noi speriamo che ce la caviamo e dunque AUGURI A TUTTE E A TUTTI! 🙂 🙂 🙂

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PARIS, S’IL VOUS PLAÎT – ELEONORA MARANGONI

Eleonora Marangoni

Eleonora MARANGONI, Paris, s’il vous plaît, pp. 208, Einaudi, 2022

“proprio perchè la conosco bene ma mai abbastanza, perchè è grande ma non enorme, perchè ci sono cresciuta ma non ci sono nata, perchè ci torno sempre ma non ci abito più, Parigi è uno dei posti in cui mi viene spontaneo camminare senza mai davvero domandarmi dove sto andando, avanzare non per raggiungere un posto, ma per il puro gusto di andare, per guardarmi dentro o osservare le cose da un’ altra distanza. Le mie non sono delle vere flâneries, perchè non dimentico la fame, non resisto al richiamo di negozi, antiquari e cafès. Eppure camminando per Parigi mi è capitato di capire cose e prendere decisioni che hanno contribuito a cambiare la mia vita, a ridefinire il mio rapporto con lei o con altre città.”

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I PATRIOTI – SANA KRASIKOV

Sana Krasikov I patrioti

Sana KRASIKOV, I patrioti (tit. orig.le The Patriots, 2017), traduz. Velia Februari, pp.790, Fazi Editore, 2022

[…] quella confusa masnada di espatriati le cui famiglie erano fuggite dall’Unione Sovietica solo perchè i figli vi facessero ritorno, come i salmoni, per affondare la testa nella cloaca di una nuova Russia democratica.

Sana Krasikov è nata in Ucraina, è cresciuta nella Repubblica della Georgia, ma risiede da tempo negli Stati Uniti. I patrioti è il suo romanzo d’esordio già tradotto in undici lingue. In esso racconta le vicende di tre generazioni in bilico tra Stati Uniti d’America e URSS prima e Federazione Russa poi che si trovano ad affrontare scelte difficili e le conseguenze spesso drammatiche di tali scelte.

Un libro che ci porta da Brooklyn al gulag sovietico nel solco di una famiglia ebrea americana frantumata dalla storia in un arco temporale che va dal 1930 al 2008.

Quando gli Stati Uniti sono colpiti dalla Grande Depressione Florence Fein, a soli 24 anni lascia Brooklyn per una città industriale degli Urali, nella giovane URSS. Non troverà quell’ ideale di indipendenza e di libertà in cui aveva sperato. Suo figlio Julian, diventato adulto emigrerà a sua volta abbandonando (o per meglio dire fuggendo) da quella che ormai è la Federazione Russa per … gli Stati Uniti. Molti anni dopo, avendo saputo dell’apertura degli archivi del KGB torna in Russia per conoscere finalmente la storia di sua madre e scopre le zone d’ombra della sua vita.

Mescolando epoche e luoghi, questo primo romanzo di Sana Krasikov ci pone davanti ad un confronto Occidente ed Oriente esplorando, attraverso il destino di tre generazioni di una famiglia ebrea i cui nonni erano emigrati in America per fuggire ai pogrom della Russia zarista, la storia misconosciuta di migliaia di cittadini americani che per varie ragioni si trovavano in URSS, di fatto abbandonati dal loro Paese (gli USA) in pieno Terrore staliniano e le conseguenze delle scelte individuali sulla vita dei figli.

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