BERLINO. ULTIMO ATTO – HEINZ REIN

 

Berlino 1945
Berlino, 1945. Porta di Brandeburgo
(Fonte)

“Anche se forse la catastrofe alla fine inghiottirà tutti, reca con sé qualcosa che rende felici: la fine del maledetto Reich di Hitler.”

Berlino. Ultimo atto è il romanzo che il quarantenne giornalista tedesco Heinz Rein, che per le sue posizioni ideologiche aveva conosciuto le prigioni e i campi di lavoro della Gestapo scrisse immediatamente dopo la fine della Battaglia di Berlino e la dichiarazione di resa incondizionata della Germania. Pubblicato per la prima volta a puntate in Germania tra l’ottobre del 1946 e il febbraio del 1947, apparso subito dopo in volume e diventato immediatamente un best seller, Finale Berlin (questo il titolo originale) venne poi dimenticato. Sellerio lo pubblica adesso per la prima volta in Italia con la traduzione e la utilissima postfazione del germanista Mario Rubino.

Nel romanzo troviamo il dettagliato racconto delle ultime settimane che precedettero la resa della capitale del Terzo Reich, racconto in cui ai fatti storici realmente accaduti si intrecciano le storie di personaggi inventati da Rein ma molto emblematici e paradigmatici delle condizioni in cui venne a trovarsi la popolazione di Berlino nelle settimane del definitivo collasso. Continua a leggere “BERLINO. ULTIMO ATTO – HEINZ REIN”

VOLEVO TACERE – SÁNDOR MÁRAI

Sandor Marai Volevo tacere

Finalmente Adelphi ha pubblicato in italiano, nella traduzione di Laura Sgarioto, il terzo volume delle memorie di Sándor Márai.

Di questo libro avevo parlato   in  questo post del 2015.

La scheda del libro sul sito Adelphi >>

LA CAPANNA NELLA VIGNA. GLI ANNI DELL’OCCUPAZIONE. 1945-1948- ERNST JÜNGER

Ernst Junger La capanna della vigna
Ernst Jünger, La capanna nella vigna. Gli anni dell’occupazione, 1945-1948 (tit. orig. Die Hütte im Weinberg. Jahre der Okkupation), traduz. di Alessandra Iadicicco, pp.288, Guanda, Biblioteca della Fenice

Kirchhorst, 13 maggio 1945: “Incominciato con Isaia, che sin dal primo capitolo descrive una situazione simile alla nostra: la capanna nella vigna.´La vostra terra è desolazione, il fuoco brucia la vostra città; da stranieri mangiati i vostri campi, siete sepolti, dissolti, sommersi. La figlia di Sion è la capanna in una vigna, tettoia in una cocomeraia, borgo accerchiato.”

E’ dall’Antico Testamento e precisamente dal Libro di Isaia che Jünger trae il titolo di questo suo ultimo diario della Seconda Guerra mondiale, scegliendo un’immagine (la “capanna nella vigna”) che allude chiaramente alla vulnerabilità della Germania vinta e occupata nella quale i superstiti lasciati in vita dal “Geova degli eserciti” hanno impedito che la Germania subisse la stessa sorte delle città bibliche di Sodoma e di Gomorra.

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