ARRIVEDERCI

 

pausa

NonSoloProust anche quest’anno si prende una lunga pausa. Le pause servono non solo per cercare rilassarsi ma anche per meditare e fare — in solitario — il punto della situazione.
Fino a settembre non ci saranno  nuovi post. Avrò con me solo iPad e smartphone, e  non potrò disporre della mia solita “cassetta degli attrezzi” al completo.
Sarò però connessa, potrò navigare, rispondere a mail ed eventuali commenti. Magari non subito, non immediatamente ma è certo che prima o poi lo farò. Dilatare i tempi, ogni tanto  è indispensabile. Per me, almeno, funziona così.

Credo che rallenterò anche la mia frequentazione di Facebook, ma chi ne avesse voglia può venirmi a trovare anche da quelle parti. I miei post sulla mia bacheca di FB sono sempre stati, per mia precisa scelta, tutti pubblici,  per vederli non è necessario essere iscritti.

Arrivederci a settembre, e buona estate a tutte e a tutti 🙂

IL QUARTETTO ROSENDORF – NATHAN SHAHAM

Nathan Shaham Il quartetto Rosendorf
Natahn Shaham, Il Quartetto Rosendorf (tit. orig. Revi’yat Rosendorf), traduz. Shulim Vogelmann, pp. 360, Giuntina, 2004

“Solo nelle mie orecchie – non c’è neanche una registrazione – sono conservati i momenti di ispirazione e di insostenibile tensione in cui il vecchio Quartetto Rosendorf, con cuori tempestosi suonava la Grande Fuga di Beethoven, sfidando Dio e gli uomini.”

Ambientato a Tel Aviv negli anni immediatamente precedenti la seconda guerra mondiale, in una Palestina ancora sotto il mandato britannico, Il Quartetto Rosendorf dello scrittore israeliano Nathan Shaham parla di quattro ebrei tedeschi, tutti profughi dalla Germania nazista, tutti e quattro musicisti di prim’ordine giunti in Palestina nel 1936 per unirsi, su invito del violinista polacco Bronislaw Hubermann, all’Orchestra Sinfonica di Tel Aviv da lui appena fondata con il chiaro intento di “rafforzare il legame tra la Terra di Israele e l’Europa” e questo per non dover vivere in un “esilio culturale”.

Il concerto inaugurale dell’orchestra viene diretto dal grande Arturo Toscanini: “Qui il celebre Maestro gode di una comprensibile venerazione da eroe. Ha rifiutato un invito al festival di Bayreuth ed è venuto, ‘per amore dell’umanità’, a dirigere un’orchestra di profughi.”

Suonare in orchestra, però, non gratifica del tutto i quattro musicisti; ciascuno di essi sente che l’orchestra non è sufficiente per esprimere appieno il loro talento e sensibilità musicale e così, su iniziativa del violinista Kurt Rosendorf decidono di formare un loro quartetto, il Quartetto Rosendorf, al quale dedicheranno tutto il tempo lasciato libero dagli impegni con l’orchestra. L’attività del Quartetto Rosendorf si interromperà solo con lo scoppio della Seconda guerra mondiale. Continua a leggere “IL QUARTETTO ROSENDORF – NATHAN SHAHAM”

AUTUNNO TEDESCO – STIG DAGERMAN

Stieg Dagerman Autunno tedesco
Stig Dagerman, Autunno tedesco (tit. orig. Tysk höst), traduz. dallo svedese Massimo Ciaravolo, Postfazione Fulvio Ferrari, pp. 160, Iperborea, 2018.

1946. Un giornalista vaga tra le rovine delle città tedesche distrutte dai bombardamenti. Si chiama Stig Dagerman, ha 23 anni, è svedese e nell’autunno del 1946 è stato inviato in Germania per testimoniare delle condizioni in cui si trovano le città tedesche.

Per due mesi egli si aggira tra le rovine e si immerge nelle sofferenze della vita quotidiana dei tedeschi. Ma Dagerman non è solo un giornalista, ha la stoffa e la sensibilità dello scrittore. Il suo sguardo va oltre il semplice reportage.

Per settimane, Dagerman osserva, pone domande, scende nelle cantine e nei rifugi per incontrare e parlare con la gente che vi abita, interrogandosi lui stesso, meditando sulla sofferenza e l’angoscia, l’odio e il senso di colpa. Così, a poco a poco, prende forma il libro Autunno tedesco (dal titolo del primo reportage), libro che si impone subito come una testimonianza di grande forza sulle conseguenze della disfatta tedesca e il destino dell’Europa. Continua a leggere “AUTUNNO TEDESCO – STIG DAGERMAN”