LA GUERRA TEDESCA – NICHOLAS STARGARDT

Stargardt La guerra tedesca
Nicholas Stargardt, La guerra tedesca. Una nazione sotto le armi 1939-1945 (tit. orig.le The German War), traduz. Filippo Verzotto, pp. 832, Neri Pozza

Nel 1939 i tedeschi, ancora traumatizzati dalla sconfitta e dal ricordo del 1918 non volevano affatto una nuova guerra. Nonostante ciò, la loro cieca determinazione fece sì che i combattimenti durassero fino al 1945.

Com’è stato possibile che il popolo tedesco, uno dei popoli più colti d’Europa abbia potuto aderire in massa — fino al disastro finale — all’impresa nazista?

Com’è stato possibile che siano caduti nella stragrande maggioranza nella trappola della propaganda orchestrata da Goebbels e dell’ideologia della razza di Rosenberg che confondessero una guerra intenzionale e brutale di conquista coloniale con una guerra alla quale erano stati costretti per difendere la patria dalle macchinazioni degli Alleati e dall’aggressione polacca? Perchè è a questo che ha creduto la maggior parte dei tedeschi. Com’era possibile che vedessero in se stessi dei patrioti provocati, attaccati, accerchiati anzichè dei guerrieri che si battevano per la “razza superiore” di Hitler?

Alla fine del 1941 i nazisti si rendevano ormai conto che non avrebbero potuto vincere la guerra. Tuttavia, la Seconda Guerra mondiale sarebbe durata ancora circa tre anni e mezzo. Com’è stato possibile che i tedeschi abbiano potuto resistere per così tanto tempo ai bombardamenti, malgrado le privazioni e le sconfitte? Si rendevano conto di stare combattendo una guerra genocida? In che misura credevano alle menzogne di un regime che li stava portando alla loro stessa rovina? Continua a leggere “LA GUERRA TEDESCA – NICHOLAS STARGARDT”

D-DAY, ANTONY BEEVOR

 

Robert Capa D-Day 1944
Robert Capa © International Center of Photography US troops’ first assault on Omaha Beach during the D-Day landings. Normandy, France. June 6, 1944.
© Robert Capa © International Center of Photography | Magnum Photos

 

“Omaha divenne una sorta di mito americano, ma nelle battaglie successive ci sarebbe stata una verità ancora più crudele di questa leggenda: in Normandia, le perdite medie per divisione da ambo le parti avrebbero superato quelle subite dalle divisioni sovietiche e tedesche durante un periodo equivalente di scontri sul fronte orientale”

Antony Beevor, inglese, uno dei massimi storici militari della 2WW, autore di libri fondamentali come “La Seconda Guerra mondiale: i sei anni che hanno cambiato la storia”, “Stalingrado” e “Berlino 1945. La caduta” (tra parentesi: è Beevor che assieme a Lyubov Vidogradova ha curato la pubblicazione dei Taccuini di guerra di Vasilij Grossman…) ci racconta in questo volume l’epica Campagna per la Normandia allestita per aprire da occidente la strada per Berlino e che aveva come obiettivo ultimo ottenere la resa incondizionata della Germania nazista. Continua a leggere “D-DAY, ANTONY BEEVOR”

RICORDATI DI OMAHA…

 

Omaha Beach

Questa poesia, firmata semplicemente “Jean”, la si legge ad Omaha Beach, la sterminata spiaggia che si trova nella parte della costa normanna in cui si sono svolte le operazioni del D-Day nel giugno del 1944 e che era stata assegnata dal Comando Alleato all’intervento degli Stati Uniti. Sono parole che non cessano di commuovermi ogni volta che le rileggo. Continua a leggere “RICORDATI DI OMAHA…”