LA FAVOLA DI NATALE – GIOVANNI GUARESCHI

Guareschi Favola di Natale
Giovanni GUARESCHI, La favola di Natale
p.93, BUR Biblioteca Universale Rizzoli, ill., 2004

Seconda guerra mondiale.

Quando l’Italia firmò l’armistizio con le truppe Alleate, Giovanni Guareschi si trovava in caserma ad Alessandria.

Rifiutò di passare alla Repubblica di Salò e al Reich. Venne quindi arrestato e inviato nei campi di prigionia di Czestochowa e Benjaminovo in Polonia e poi in Germania a Wietzendorf e Sandbostel per due anni, assieme ad altri soldati italiani: gli IMI (Internati Militari Italiani).
In seguito descrisse questo periodo in Diario clandestino

A Sandbostel, nello Stalag X B, nell’inverno del 1944 compose La Favola di Natale, racconto musicato di un sogno di libertà.

Scritta per allietare i compagni durante il loro secondo Natale da prigionieri, La favola di Natale è ispirata da tre Muse che si chiamano Freddo, Fame, Nostalgia.

“Non è una delle solite favole che rallegrano da secoli e secoli la prima giovinezza degli uomini, ma è stata scritta da uomini maturi e ad essi è stata raccontata nel Natale del 1944. E ciò avvenne in un campo di prigionia sperduto in una deserta landa del Nord”

Albertino è un ragazzino che ha imparato a memoria una poesia da recitare a suo padre per la vigilia di Natale, ma il padre, prigioniero di guerra, non è a casa ed il bambino recita la poesia alla sedia vuota.

La finestra si apre all’improvviso ed i versi si trasformano in un uccellino che vola via nel vento.

Allora Albertino decide di andare in cerca di suo padre insieme al cane Flick, anche se i due non hanno mai viaggiato prima tranne che per andare dalla nonna, che abita  nello stesso isolato.

Albertino e il cagnolino  Flick  attraversano insieme la terra della Pace diretti verso la terra della Guerra e incontrano lungo la via molti personaggi, finché non raggiungono la Foresta degli Incontri: una specie di terra di nessuno, dove finalmente si trovano davanti il padre di Albertino, che ha viaggiato in sogno per passare una notte speciale insieme al figlio.

Giovanni Guareschi Favola di Natale
“Era lui.
Era il babbo.
Era il babbo che, nella notte di Natale, era fuggito dal suo brutto recinto
e ora camminava in fretta verso la sua casa”

Arturo Coppola, compagno di prigionia di Guareschi musicò la favola e diresse l’orchestra ed il coro dei prigionieri per la rappresentazione “magica” che ebbe luogo nel campo di concentramento la sera del 24 dicembre 1944.

Beniaminow (Oflag 73 - Stalag 333)

Racconta Guareschi nell’introduzione scritta dopo la guerra:

“Questa favola io la scrissi rannicchiato nella cuccetta inferiore di un ‘castello’ biposto, e sopra la mia testa c’era la fabbrica della melodia. Io mandavo su da Coppola versi di canzoni nudi e infreddoliti, e Coppola me li rimandava giù rivestiti di musica soffice e calda come lana d’angora. […] I violinisti non riuscivano a muovere le dita per il gran freddo; per l’umidità i violini si scollavano, perdevano il manico. Le voci faticavano ad uscire da quella fame vestita di stracci e di freddo.

Ma la sera della vigilia, nella squallida baracca del “teatro”, zeppa di gente malinconica, io lessi la favola e l’orchestra, il coro e i cantanti la commentarono egregiamente, e il “rumorista” diede vita ai passaggi più movimentati.”

Ancora due disegni tratti dalla Favola:

Giovanni Guareschi Favola di NataleLa nonna di Albertino gli spiega che ogni notte visita il sogno il suo papà

Giovanni Guareschi Favola di Natale
Dopo l’avvventura natalizia, il papà deve tornare al campo.

“Papà, perchè non mi prendi con te?”
“Neppure in sogno i bambini debbono entrare laggiù. Promettimi che non verrai mai.”
“Te lo prometto, papà”

La Favola di Natale è la bella, semplice storia di un viaggio miracoloso reso possibile dall’amore di un bambino per il suo papà e di una vecchia donna per il suo “piccolo”.
Un racconto delicato pieno di ironia e speranza, una favola fatta di coraggio ed amore nonostante la disperazione del campo di concentramento.

Contiene anche, e Guareschi lo dice esplicitamente, un contenuto polemico che si comprende immediatamente guardando le illustrazioni, ma “la vicenda interessava i prigionieri forse ancora più del contenuto polemico della fiaba stessa”.

Beniaminow (Oflag 73 - Stalag 333)
Il campo di Beniaminow in un disegno di Guareschi
  • Il libro >>
  • Anni fa si poteva acquistare il libro accompagnato da un’audiocassettain cui la favola veniva letta con l’accompagnamento delle musiche e delle canzoni di Coppola.Io posseggo questa edizione, che mi venne regalata da un mio caro amico libraio proprio in occasione di un Natale

Adesso è fuori commercio, ma voglio dare egualmente le indicazioni bibliografiche. Magari chissà, si può sperare in qualche fondo di magazzino o bancarella dell’usato….

Guareschi Favola di Natale

Favola di Natale , Giovannino Guareschi (Testi e Disegni), Arturo Coppola (Musiche e canzoni d’accompagnamento per coro e orchestra), accompagnamento di Coppola all’armonica.
Rizzoli, Milano, 1992 + 1 audiocassetta, ISBN: 978-8-81765-457-9

  • La foto di Guareschi che ho inserito nel post è stata scattata nel campo di Sandbostel nel 1944

Autore: Gabrilu

https://nonsoloproust.wordpress.com

14 pensieri riguardo “LA FAVOLA DI NATALE – GIOVANNI GUARESCHI”

  1. Un prezioso suggerimento che spero di poter cogliere il più presto possibile.
    Ti lascio anche qui i più calorosi auguri per le feste in arrivo, giacché sono poco fiduciosa circa il buon esito di un precedente invio elettronico
    Buon Natale e felice 2010 con tanti, tanti libri
    Annarita

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  2. Pensa che io l’altro giorno ho preso il primo Don Camillo, per farlo leggere a mia moglie (che è straniera come sai). Mi sembra un autore perfetto per capire la società italiana del dopoguerra..

    un caro abbraccio (si può sussurrare buon natale in questo blog? 🙂
    Bart

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  3. Grazie della segnalazione, che inserirò tra le proposte di lettura per i miei ragazzini ginnasiali sul tema della guerra, partendo dall’Iliade, che leggiamo in classe. Che coincidenza: tra le loro letture per le vacanze natalizie ho inserito proprio il Diario clandestino …
    Un caro augurio di buone Feste a te, Gabrilù, ed a tutti i frequentatori di questo spazio.
    Paola

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  4. Ma la sera della vigilia, nella squallida baracca del "teatro", zeppa di gente malinconica, io lessi la favola e l’orchestra, il coro e i cantanti la commentarono egregiamente, e il "rumorista" diede vita ai passaggi più movimentati." 

    Credo che per quei prigionieri fu qualcosa di estremamente commovente ascoltare questa storia … molto molto semplice ma infinitamente tenero, tenero come il voler bene di un bimbo al suo papà

    Auguri dalla Talpa Stizzossa …

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  5. Annarita  ero sicura che tu la conoscessi, questa favola. Sono molto contenta se ti ho fatto scoprire un racconto che non potrà  non piacerti, te la consiglio vivamente.

    Mi hai scritto?! Io non ho ricevuto nulla, nè in PVT su Splinder e nemmeno in  posta elettronica privata.
    Che strano!

    Bart, i libri di Don Camillo li ho letti quando ero ragazzina, non ricordo quasi nulla. Ho rivisto con piacere in questi giorni i film trasmessi in tivvì, che mi  piacciono molto  ma soprattutto perchè sono interpretati da due giganti come Gino Cervi e Fernandel.
    Ho intenzione di leggere i Diari, di Guareschi.
    Grazie  per gli auguri, e per l’abbraccio, che ricambio  🙂

    Elena Buone Feste anche a te  🙂

    Paola  sono sicura  che la Favola  piacerà, ai tuoi ragazzini   🙂
    Ciao, auguri e grazie  🙂

    Talpa, più leggo su campi di prigionia etc. e più viene  fuori una gran quantità di testimonianze su quanto la lettura, la scrittura, la musica abbiano potuto essere di conforto  per moltissima gente…

    Ciao Talpotta e un bacione  🙂

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  6. Auguri anche a te,  carissima  Arden
    E buone letture anche a te, anche se  noi sappiamo  che  molte delle letture che ci piacciono ci fanno spesso soffrire, ed anche molto.
    Tu capisci che cosa intendo, con questo apparente paradosso..
    Ciao e grazie

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  7. Una scelta perfetta per un post natalizio!
    Mi hai riportato alla memoria questa favola, che avevo letto tantissimi anni fa, da ragazzino. Il libro non l’ho più, Da allora sono passati diversi traslochi e in due diverse città. 
    Alla ricerca di natali perduti,…
    Buon Natale a te, Gabri, e a tutti.

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