TOTEM E TABU

Copertina dell' Ulisse di Joyce

Autore: Gabrilu

https://nonsoloproust.wordpress.com

14 pensieri riguardo “TOTEM E TABU”

  1. Io ho la Medusa del giugno 1972, nr 441. La tua di che anno è?

    P.S. letto il post di Schopenhauer.
    Io l’avrei scritto proprio così, mettendo in rilievo proprio quel disagio di non poter leggere tutto ecc…

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  2. (Questo è “Un misurato esercizio della cattiveria”, la Mancinelli ne converrà con me 😛 )

    (MariaS, lo sai che nel ’72 tu, l’Ulisse della Medusa ed io avevamo la stessa età?) (Come dire che eravamo tutti sulla stessa zattera)

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  3. @ MariaStrofa e matisse, anch’io ho la n.441

    @ Oyrad, tu sei troppo giovane (beato te) e probabilmente non lo sai ma la Medusa, (collana diretta da Elio Vittorini) è stata un collezione-mito per quanto riguardava la letteratura internazionale contemporanea dei tempi.

    @ Per tutti: ieri sera, non appena varato questo post sul libro di Joyce mi si è rotto un tubo dell’acqua in veranda e mi si è allagata la casa…Che coincidenza.

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  4. è l’edizione mitica su cui ho lavorato per trasporre lo scritto di j, joyce in fogli colorati.. sta sul CD che hai! e pensare che la collana MEDUSA non c’è più.. mitica.. mitica.. mitica.. conservala come un tesoro bibliografico.. è edizione rara e ricercata.. sai che ho ritrovato in biblioteca (la mia che sto risistemando!) una edizione economica che pensavo essersi persa? finita dietro scaffali! una cosa che posterò a brevissimo! vienimi a trovare grande amica..
    roberto

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  5. Ora ti racconto una storia dell’orrore, gabrilu, così forse potrai consolarti un pochino (brutta cosa l’acqua – mica i mali altrui consolano dei propri anche se Lucrezio ecc…)

    Piazzai una libreria dove era stato previsto un bagno non fatto (dai costruttori).

    C’era lì la vaschetta di un abortito water.

    Si ruppe (dopo due anni): ero fuori per un giorno.

    400 e più libri, tra cui un 70 Meridiani (non Proust) finiti in una poltiglia immonda.

    Fu però un modo di guarire dal feticismo librario (che non dormivo io se un libro cadeva e si incalcagnava uno spigolo).

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  6. matisse tu parli di corda in casa dell’impiccato. Ma come: a gabrilu si è allagata la casa e tu parli di zattere?

    O forse hai fatto benone (zattera di salvataggio è sempre cosa buona).

    Non so, vediamo che cosa dice lei.

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  7. A proposito di zattere, corde e acqua… ho notato che, negli angoli delle foto delle copertine dei libri, dove si intravede la casa di Gabrilù , ci sono spesso delle belle superfici in legno…e adesso in questa foto vedo anche una cordicina bianca… e m’ è venuto da chiedermi: “ma non è che la nostra Gabrilù vive in un panfilo “alla Onassis” ?” 😉

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  8. Pensa che bello se fosse vero! Potresti risalire (o scendere?) il Danubio, fino a Vienna, fino a Budapest… e a Praga, arrivare sulla Moldava ascoltando Smetana, sul Reno con Wanger, sulla Senna con Edith Piaf… (ma, quest’ ultima, si scrive così? boh…)

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  9. ho parlato stamattina di Joyce e Proust, gli studenti mi hanno guardato stupiti, non hanno apprezzato, forse è colpa mia, ho sbagliato lavoro..ho detto, o meglio ho cercato di dire, che la struttura profonda dell’ Ulisse è il viaggio, ma in una giornata qualunque da parte di un uomo qualunque, non un eroe omerico…la Recherche è il recupero di una memoria individuale che parte dall’oblio, dal sonno…il rovesciamento dell’epica dove si fa appello alla memoria collettiva (le fonti sono Calvino e Auerbach)…l’ansia rovina sempre tutto, a presto, Alexandra

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  10. @ Alexandra, ma perchè arrivi subito a conclusioni autolesioniste? Ci sono un sacco di lettori adulti che hanno difficoltà con Proust e Joyce vuoi che non ne abbiano giovani studenti? Mi sembra cosa normalissima… Sono due autori molto complessi, non è facile trovare il modo giusto per accostarli.

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