SONO QUA

La spiaggia di Travemunde
Travemunde
I caratteristici Strandkörbe, i cesti da spiaggia del Baltico.

Sono tornata da qualche giorno, stanchissima ma soddisfattissima di questo viaggio nella Germania del Nord che sì, ho avuto la conferma essere proprio "la mia Germania", quella che decisamente preferisco.

Stanchissima perchè non sono stata ferma un attimo, tra treni (ah, che differenza tra i treni tedeschi e quelli italiani! Ma se comincio a parlare in termini di differenze non la finisco più…), traghetti, barche, barconi.

Sono stata nella luterana, austera ed elegantissima Hannover, da cui è iniziato e terminato il mio giro.

Hannover, Martin Lutero
Hannover
La statua di Martin Lutero accanto la Marktkirche

Ho visto Lubecca, Travemunde, Ratzeburg, Amburgo.

Tutti posti che ho trovato splendidi anche se per motivi diversi.
La vera rivelazione però, per me è stata Amburgo. Anzi, per essere precisi "La libera città anseatica Amburgo" (è questa la sua denominazione esatta e completa).

Perchè Lubecca, ad esempio, me la immaginavo proprio così come poi l’ho vissuta anche se certo, quello che non potevo immaginare è che a Lubecca mi sarei imbattuta anche in "pezzi" di Palermo e della Sicilia come questo, e non era l’unico…

Lubecca Museo delle Marionette

Lubecca, Museo delle Marionette
Un pannello della siciliana Opera dei Pupi

Ma tornando ad Amburgo… ah, Amburgo l’avevo decisamente sottovalutata, nelle mie prefigurazioni.

L’ho trovata una città meravigliosa, allegra ma non caciarona, cosmopolita, elegante e raffinata, aperta come sono aperte tutte le grandi città che hanno un porto (e quello di Amburgo è davvero impressionante, ci ho trascorso la maggior parte del mio tempo).

Il porto di Amburgo

Poi, certo, come in tutte le grandi metropoli, esiste anche la faccia cialtrona e poco raccomandabile. Esistono gli imbecilli ed i maleducati, i barboni e gli (auto)emarginati. Ma è l’altra faccia quella che per me è risultata vincente.

…A proposito, anche ad Amburgo ho trovato "pezzi" di Sicilia. Guardate qua:

Palermo ad Amburgo

Amburgo
La Targa Florio, mitica corsa automobilistica siciliana,
nelle camicie in vendita nelle eleganti boutiques sotto le Arcate sull’Alster

Si, certo, sono stata alla Kunsthalle, ci mancherebbe! Tra l’altro, era proprio a due passi a piedi dal mio albergo.

Ho passato molto tempo soprattutto tra i Cranach e i vecchi maestri dal Trecento al Settecento e nelle gallerie della pittura tedesca dell’Ottocento.

Devo però dire la verità: Amburgo è rimasta dentro di me non per la Kunsthalle ma per il meraviglioso Aussenalster, il porto, i suoi mille canali, il suo verde, le sue tante scuole di vela… Mille cose viste, tante cose che non ho fatto a tempo a vedere. Travolta da tanta acqua, verde, fresco. Per me poi, che venivo da un’isola del Mediterraneo, l’impatto con il mare e le spiagge del Baltico è stato particolarmente significativo.

Che sensazione strana, stare sulla spiaggia di Travemunde vestita di tutto punto e persino con una giacchetta in pile e vedere attorno a me le persone del luogo in costume da bagno che si tuffavano allegramente in acqua!

E poi… non avevo mai visto in vita mia — tutte insieme — tante navi, barche a vela, barconi, barchette, canoe e chi più ne ha più ne metta

Non ho letto una riga dei libri che mi ero portata dietro, ma che non avrei letto, questo in fondo lo sapevo già.

Avere in valigia i miei libri funziona per me, in casi come questo, più da "coperta di Linus" che altro. Certo, questa volta ho forse esagerato, me ne ero portata troppi. Questo mi succede sempre quando vado in un Paese delle cui librerie, causa la mia ignoranza della lingua del posto, so che, in caso di crisi di astinenza, non potrei usufruire.

Insomma sono tornata e rieccomi qui e ringrazio davvero molto tutti coloro che durante la mia assenza sono comunque passati di qua, hanno letto e commentato.

Sto scaricando foto e filmini, il materiale questa volta è veramente tanto (ho dovuto persino comperare un’altra memory card da 4 giga…) e ho appena cominciato ad affrontare il problema principale che è quello di smistare e soprattutto selezionare e sopprimere senza pietà tutto il superfluo.

Intanto, le trasmissioni in qualche modo sono riprese, anche se forse in questo periodo ferragostano andranno un po’ al rallentatore.

Ho tanti libri di cui vorrei parlare, ma non sono esattamente "libri da ombrellone" e quindi forse questo non è il momento adatto per scriverne qui.
  

Autore: Gabrilu

https://nonsoloproust.wordpress.com

20 pensieri riguardo “SONO QUA”

  1. Bentornata anche da me, le tue opinioni su Amburgo collimano perfettamente con quelle di una mia amica, che addirittura ha intenzione di trasferirsi da quelle parti.
    Anch’io avrei molto da scrivere su di un autore scoperto, incredibilmente, da poco, ma come sempre manca il tempo.
    Ciao.

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  2. Caro Bartleboom, credo proprio che certi aspetti e certi posti piacerebbero molto anche a te che ami tanto Riga e la Lettonia.
    Seguo costantemente le tue cronache dalla Lettonia, sai? I tuoi post sono splendidi.
    Hai una grande capacità evocativa, e la esprimi con poche ma efficacissime parole.
    E sai bene che non sono tipo da sprecarmi in complimenti tanto per.

    Amfortas
    a proposito di Amburgo ma non solo: ancora una volta mi sono resa conto di quanto deleteri siano gli stereotipi che nonostante tutto uno si porta appresso. Amburgo mi ha davvero spiazzata (in positivissimo). E’ molto ingiusto che troppo spesso quando se ne parla si ricorda solo il quartiere a luci rosse o il popolo dei bassifondi del porto… Amburgo è ben altro ed ha tantissimo da offrire. Mi fa piacere leggere che la tua amica ha la mia stessa impressione.

    Che autore hai scoperto? Nemmeno il nome, mi dici? Un indizio piccolo piccolo? Mi lasci così, a rodermi dalla curiosità? Che sadico, che sei… :-/
    Ciao 🙂

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  3. Che meraviglia passare da queste parti e scoprire che sei tornata! Generalmente non lascio commenti ma ho una sorta di assuefazione al tuo blog!
    Qualche giorno fa, Ilaria, la mia migliore amica, con sguardo malinconico mi fa: «Non ce la faccio più! È da un anno che non metto piede in Germania». Io, che non ho mai guardato con simpatia i tedeschi, non riesco proprio a capirla. Eppure, a sentire i suoi racconti e a leggere i tuoi post, la Germania inizia a solleticarmi…
    Bentornata!
    Barbara

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  4. mamikazen
    Guarda che mica ti ho capita, eh?
    Non so cosa intendi per Radio Amburgo e non ho la minima idea di cosa intendi per il “tuo” solito museo.

    E dire che il tuo blog lo leggo, lo trovo uno dei più spumeggianti che frequento, ho cercato di cavare indizi da lì ma… sono egualmente costretta ad innalzare bandiera bianca. Mi arrendo, Non ho capito :-/

    valigiesogni
    E’ strano.
    Oggi ho fatto un gran bel giro sulla tua libreria di aNobii ed ho visto che abbiamo ben pochi gusti letterari in comune.
    Bene!
    Vuol dire che possiamo stimolarci a vicenda (quando si dice: “voler pensare positivo”… ehm)

    In quanto alla Germania… eh, si. La Germania.

    Se ne riparlerà, I suppose…

    Phileas Fogg
    Un bentornata detto da uno che il mondo se lo gira e rigira in pochi giorni, non può che mandarmi in sollucchero, Sr 🙂

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  5. Bentornata cara! Devo proprio andarci ad Amburgo … e basta con Monaco e provincia o no? 🙂 Bel post fa venire la voglia di mettersi in viaggio ma io dovrò aspettare un altro mese … mannaggia… mi consolerò con i viaggi e racconti degli altri!!!

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  6. talpa
    Cioè ci stai dicendo — con melate parole — che tu vai a Munchen (o Muenchen) in settembre lasciando tutti noi che siamo ormai tornati a schiattar per l’invidia?

    Ma che bell’idea!

    Per il resto.

    Cara talpa, che tu sia una Sudista ed io una Nordista ormai è chiaro.
    Ma mica vogliamo farci la guerra, eh?

    Son posti belli sia quelli della Baviera& Dintorni sia quelli dello Schleswig-Holstein.

    Dovessimo scrivere un trattato socio-politico potremmo anche (anzi, sarebbe giusto) accapigliarci, su cosa sia meglio o peggio.

    Ma siccome non dobbiamo far questo, basta prendere atto che in alcuni posti ciascuno di noi si trova meglio, ed in altri si trova bene ma meno meglio.
    Ciao e un bacione 🙂

    P.S.
    Però sono arcisicurissimissima che il Fischmarkt di Amburgo ti piacerebbe assaje, eh.

    0__=

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  7. ben tornata! ho la fortuna di essere “ancora su”, in Germania, più a ovest, nella città che fa da sorella ad Amburgo: Berlino. un rapporto non privo di frizioni e problemi da sorelle 🙂
    Proprio oggi sono reduce di una mostra supplementare su Nolde al Kupferstichkabinett dove grazie ad un intelligente e sensato allestimento ho trovato anche una parte di stampe (incisioni, acquaforti) dedicate da Nolde proprio al porto di Amburgo negli anni principianti del ‘900. buii, minacciosi potenti,pieni di un mare che incide il destino…

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  8. cosa mi hai fatto ricordare: gli Strandkörbe… Sono stata a Cuxhaven due anni fa. Il mare del Nord, con i suoi prati e il suo vento misterioso…

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  9. notterante
    Il mare del Nord, ma anche l’impatto con l’Oceano della Normandia e della Bretagna è, per chi come me è abituata da sempre ad essere un pesce dei mari del sud, veramente un’esperienza particolare.

    Perchè si fa presto a dire: “… embè? Sempre mare è…”.

    Ed invece no, non è cosi’.

    (Chiaro che non gerarchizzo nel senso di “più bello/meno bello”. Voglio solo dire che sono davvero cose diverse).
    Ciao 🙂

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  10. La bellissima foto dei cesti da spiaggia mi ha lasciato basito! O____O

    Inizialmente pensavo fosse una installazione artistica fatta con giganteschi cesti da pic-nic iper-realistici… poi ho capito…
    Non ne sapevo assolutamente nulla!

    Sono oggetti veramente deliziosi ^______^

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  11. Caro Oyrad
    sulle spiagge del mare del Nord c’è sempre molto vento, e gli ombrelloni non reggono.
    Hanno dovuto perciò inventarsi un altro sistema, che serve per proteggersi sia dal sole che, soprattutto, dal vento.
    come vedi a volte le cose sono molto più semplici di quello che pensiamo.
    Nei prossimi giorni te ne farò vedere altri, di questi “cesti da spiaggia”
    Ciao 🙂

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  12. Amfortas
    Ah, il buon vecchio caro William Somerset!
    Spolverato e spazzolato quasi tutto durante l’adolescenza (La luna e sei soldi, Il filo del rasoio, Pioggia — do you remember Rita Hayworth? — etc.) , l’ho riscoperto proprio in questi ultimi anni.
    Su “Schiavo d’amore” ci ho persino scritto un post, pensa tu.
    Ciao 🙂

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